Musica sacra: 200 partiture dal mondo alla Sagra Umbra. Il cardinale Ravasi: successo
non stupisce
Duecento partiture dai cinque continenti, ventiquattro Paesi di provenienza, da Israele
al Guatemala, dall’Indonesia al Canada alla Thailandia: è lo sbalorditivo numero di
lavori di musica sacra inviati negli ultimi mesi alla Fondazione Perugia Musica Classica
che, insieme con il Pontificio Consiglio della Cultura, ha indetto lo scorso marzo
il Premio di composizione “Francesco Siciliani” per un’opera di musica sacra. Il Premio
vivrà la serata culminante il prossimo 14 settembre a Perugia, quando – nell’ambito
dei concerti della 67.ma Sagra Musicale Umbra – verrà proclamatala partitura vincitrice.
Il Concorso prevedeva l’elaborazione di una composizione per coro con o senza organo,
su testo obbligato, ossia il “Simbolo Apostolico”, scelto dal cardinale Gianfranco
Ravasi in vista dell’“Anno della fede”. E proprio il presidente del Pontificio Consiglio
della Cultura, informato del successo di partecipazione registrato dal Concorso, ha
detto di non essere stupito: “Da anni – ha soggiunto – mi sono accorto che il dialogo
tra arte e fede è al centro degli interessi di tutti gli artisti e proprio la musica
è il linguaggio privilegiato dell’espressione spirituale”. “Una impressione formidabile:
tutta la terra intona il Credo”, gli ha fatto eco in una dichiarazione il maestro
Alberto Batisti, direttore artistico del Festival umbro. Ora, la giuria internazionale
presieduta dal compositore georgiano Giya Kancheli – della quale fanno parte tra gli
altri lo stesso Batisti e don Massimo Palombella, maestro di coro della Cappella Sistina
– è attesa da un impegnativo lavoro di selezione, che dovrà portare alla serata finale
le tre partiture giudicate migliori. L’Europa, con 16 nazioni, è il continente più
rappresentato, ma l’ispirazione sacra non ha davvero avuto confini: partiture sono
giunte anche da Australia, Libano, Canada e Stati Uniti. (A.D.C.)