2012-07-25 14:11:17

Messico: allarmante discriminazione nei confronti delle donne


Il vescovo ausiliare di Durango, mons. Enrique Sanchez Martinez, ha denunciato “l’allarmante discriminazione contro le donne in Messico”, in particolare nella sua diocesi. Ha affermato che “la violenza contro le donne a Durango è allarmante; secondo i dati ufficiali, il tasso di morte per questo motivo è raddoppiato nel 2009, quando sono stati registrati 6,72 omicidi ogni 100.000 abitanti”. In un comunicato diffuso dalla Conferenza episcopale messicana (Cem) e inviato all'agenzia Fides, il presule informa che ci sono state molte indagini e studi con approcci diversi sul tema, e anche la Chiesa cattolica ha fatto il proprio studio. La Commissione Economica delle Nazioni Unite per l'America Latina (Cepal), nel rapporto "Del dicho al hecho" (dalle parole ai fatti), rileva che in 10 anni sono stati compiuti dei progressi nel riconoscimento dei diritti delle donne, ma i funzionari e le autorità, compresi i giudici, non applicano queste norme, così maltrattamenti, abusi e discriminazione continuano. Mons. Sanchez Martinez ha inoltre osservato che il continente americano è ancora la regione più diseguale e pericolosa per le donne, perché sono soggette a maltrattamenti, abusi sessuali in ambito familiare, mortalità materna e aborti. Nel migliore dei casi, una donna latinoamericana su 10 subisce violenze fisiche. Il tasso di fecondità è sceso da 5,9 figli negli anni 50 a 2,4 nei primi cinque anni del nuovo secolo, ma la gravidanza fra le adolescenti è raddoppiata. In estrema sintesi, il vescovo ha affermato che "la povertà ha un volto femminile". Le ragioni oggettive di questa situazione sono la persistenza di pregiudizi trasmessi attraverso la famiglia e l'educazione scolastica, la mancanza di parità tra uomini e donne, la mancanza di protezione alla vita familiare e alla maternità, lo sfruttamento attraverso il traffico di persone e la prostituzione. (R.P.)







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