2012-07-25 08:09:23

Kenya: incontro sul ruolo dei media nella costruzione della pace


“Il ruolo dei mass media nella costruzione della pace, la soluzione dei conflitti e la good governance”: su questo tema discutono i comunicatori cattolici dell’Africa, riuniti a Mombasa, in Kenya, per un seminario di quattro giorni. L’evento, che è iniziato ieri, è organizzato dall’Unione cattolica africana della stampa e vede partecipanti da numerosi Paesi: Kenya, Burkina Faso, Uganda, Tanzania, Ghana, Sudafrica, Zimbabwe, Etiopia. Inaugurando i lavori, l’arcivescovo di Mombasa, mons. Boniface Lele, ha esortato i giornalisti a darsi da fare per aiutare la promozione della pace fra le popolazioni africane. In particolare, il presule ha richiamato l’importanza di monitorare il traffico di armi ed i temi più urgenti che emergono dai conflitti, come quelli legati al controllo del petrolio. Esprimendo poi preoccupazione per la prevalenza di Internet come rete comunicativa, mons. Lele ha invitato la stampa cattolica a diffondere lo stile cristiano della comunicazione nel mondo digitale. “I social network – ha detto il presule – non solo hanno cambiato il modo in cui comunichiamo, ma anche la comunicazione stessa, tanto che ora ci troviamo a vivere un periodo di grande trasformazione culturale”, poiché “la velocità con cui oggi viaggia l’informazione ha ridotto il mondo ad un villaggio globale”. Infine, l’arcivescovo di Mombasa ha incoraggiato i giornalisti cattolici a spronare i rispettivi vescovi nella missione di riconciliazione della popolazione che vive nelle zone di conflitto. Tra i relatori del seminario, anche Joseph Warungu, per vent’anni alla Bbc, il quale ha messo in luce come il compito di ‘dettare l’agenda’ sia passato dai media ai politici, con la conseguenza che il mondo dell’informazione oggi si limita a registrare gli avvenimenti, senza alcuna anticipazione o preparazione. Di qui, l’invito ai giornalisti cattolici affinché si riprendano la gestione dell’agenda e facciano la loro parte nell’assicurare una pace duratura ed uno sviluppo sostenibile a tutta l’Africa. (I.P.)







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