Congo: iniziative della Chiesa per dire “no” alla divisione del Paese
La Chiesa nella Repubblica Democratica del Congo ha lanciato una serie di iniziative
per dire no alla “balcanizzazione” del Paese, la cui integrità territoriale è minacciata
dall’ennesima rivolta armata nel Nord Kivu. Secondo don Léonard Santedi, segretario
generale della Conferenza episcopale nazionale del Congo (Cenco), le iniziative previste
sono: un triduo di preghiera per la pace, l’unità e l’integrità territoriale, che
si terrà dal 31 luglio al 1°agosto con un’apposita preghiera da recitare ogni giorno
alla fine delle celebrazioni eucaristiche e delle assemblee di preghiera; la “Marcia
della speranza” indetta in tutte le diocesi il 1° agosto per dire no alla “balcanizzazione”;
una colletta nazionale in favore delle popolazioni colpite dalle violenze; l’invio
di una mozione di sensibilizzazione sulla guerra nell’est a istituzioni nazionali
e internazionali (ambasciate dei Paesi membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu,
all’Unione Europea e all’Unione Africana); una visita pastorale di solidarietà della
presidenza della Cenco, insieme ai vescovi delegati delle province ecclesiastiche,
nelle diocesi toccate dalla guerra. Il Nord Kivu è sconvolto dalla guerra condotta
dall’M23 un movimento ribelle ufficialmente formato da militari disertori dell’esercito
congolese, ma che è fortemente sospettato di essere sponsorizzato dal vicino Rwanda,
con il fine di annettere questa regione ricchissima di risorse minerarie e di altro
tipo. Sia i vescovi della regione sia la Cenco sono già intervenuti nel denunciare
la situazione creatasi nell’area, che ha costretto alla fuga centinaia di migliaia
di persone. (R.P.)