Cile: appello Caritas nel conflitto nella regione di Araucania
L'Istituto Indigeno ha pubblicato una dichiarazione nella quale condanna i fatti di
violenza degli ultimi giorni avvenuti nella regione cilena di Araucania e propone
la via della giustizia come l’unica che porta verso la pace. Il comunicato è stato
inviato all’agenzia Fides dalla Pastorale Sociale Caritas. La dichiarazione, firmata
dal presidente dell'Istituto, padre Giglio Linfati Cantergiani, e dalla segretaria
esecutiva, Soledad Molinet Huechucura, osserva che "in questi ultimi giorni abbiamo
assistito a nuove violenze: case, camion, strumenti di lavoro bruciati e distrutti
da un incendio, atti che danneggiano l'intera comunità regionale. Vogliamo esprimere
la nostra sincera solidarietà agli agricoltori e alle famiglie che hanno subito questa
azione irrazionale di un piccolo gruppo di persone. Ci aspettiamo che le autorità
responsabili di indagare e di fare giustizia agiscano rapidamente e in modo trasparente”.
“Come Fondazione Istituto Indigeno dobbiamo denunciare e condannare questi atti di
violenza, da qualunque parte essi provengano; noi crediamo che il vero dialogo debba
prevalere e l'invito è di farlo con convinzione e rispetto verso le diverse realtà
della regione. Ribadiamo che solo la via della giustizia conduce alla pace” afferma
il comunicato. La dichiarazione invita anche a conoscere meglio il cosiddetto "conflitto
mapuche", per comprendere bene la situazione attuale, e manifesta fiducia nelle possibilità
dello Stato di rispondere al problema e proteggere le proprietà degli abitanti della
zona. Invita in tono energico a cercare delle vie alternative per avere il consenso
delle parti in conflitto. La Chiesa è intervenuta in molte occasioni al riguardo.
I “Mapuche” sono un gruppo di indigeni appartenenti al movimento che rivendica i diritti
politici e territoriali della loro comunità. (R.P.)