2012-07-24 14:07:09

Messaggio del dicastero dei Migranti per la Giornata mondiale del turismo: tutelare ambiente e risorse energetiche


Il 27 settembre prossimo si celebra la Giornata mondiale del Turismo dal tema “Turismo e sostenibilità energetica: propulsori di sviluppo sostenibile”. Per l’occasione il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti ha reso noto ieri un messaggio a firma del presidente del dicastero, il cardinale Antonio Maria Vegliò, e del segretario, mons. Joseph Kalathiparambil. Il servizio di Giancarlo La Vella:RealAudioMP3

La Santa Sede ha aderito all’iniziativa, promossa dall’Organizzazione mondiale del turismo, sin dalla sua prima edizione, nel 1979, considerandola un'opportunità per dialogare con il mondo civile, offrendo il suo apporto concreto basato sul Vangelo, e vedendola anche come un'occasione per sensibilizzare tutta la Chiesa sull'importanza che il turismo riveste a livello economico, sociale e, particolarmente, nel contesto della nuova evangelizzazione. Il messaggio riflette sul tema di quest’anno che è in consonanza - si afferma - con il presente “Anno internazionale dell'energia sostenibile per tutti”, promulgato dall’Onu con l'obiettivo di mettere in risalto “la necessità, per assicurare uno sviluppo sostenibile, di migliorare l'accesso a servizi energetici e a sorgenti di energia affidabili, dal costo ragionevole, economicamente validi, socialmente accettabili ed ecologicamente razionali”. Il turismo, attività umana in aumento esponenziale, deve anch’esso fare i conti con l’impatto ambientale, dovuto al consumo smisurato di risorse energetiche, all'aumento dell’inquinamento e dei rifiuti. Per questo - afferma il messaggio - il turismo ha un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e la sostenibilità ambientale è uno di questi. Nel mondo - si legge ancora nel documento - non “esiste una quantità illimitata di energia e di risorse da utilizzare”: non è possibile che “la loro rigenerazione avvenga nell'immediato o che gli effetti negativi delle manipolazioni dell'ordine naturale possono essere facilmente assorbiti”.

Alla luce di queste finalità, il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti desidera offrire il suo contributo, partendo dalla convinzione che “la Chiesa - come afferma Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in Veritate - ha una responsabilità per il creato e deve far valere questa responsabilità anche in pubblico”. Lo sviluppo - si sottolinea - non può ridursi a semplici parametri tecnici, politici o economici, ma deve essere accompagnato con alcuni adeguati orientamenti etici, che sottolineano il fatto che ogni crescita deve essere sempre al servizio dell'essere umano e del bene comune. Il messaggio poi ricorda le parole del Papa indirizzate al VII Congresso mondiale di pastorale del turismo, celebrato nello scorso mese di aprile a Cancun, in Messico, che sottolineano l’importanza di “illuminare questo fenomeno con la dottrina sociale della Chiesa, promuovendo una cultura del turismo etico e responsabile, in modo che giunga ad essere rispettoso della dignità delle persone e dei popoli, accessibile a tutti, giusto, sostenibile ed ecologico”.

Tutto questo si può ottenere - afferma il documento, citando l’Enciclica del Pontefice - con “un effettivo cambiamento di mentalità che ci induca ad adottare nuovi stili di vita”; una conversione della mente e del cuore, che “deve permettere di giungere rapidamente a un’arte di vivere insieme, che rispetti l’alleanza tra l’uomo e la natura”. Troppo spesso l’essere inclini di una società a edonismo e consumismo, la lascia indifferente ai danni che ne derivano. La tutela dell’ambiente, dunque, costituisce una sfida per l’umanità intera, un vero e proprio dovere di rispettare un bene comune. Il messaggio si conclude con le parole indirizzate da Benedetto XVI a Cancun: “La nuova evangelizzazione, alla quale tutti siamo chiamati, ci chiede di usare le numerose occasioni, che il fenomeno del turismo ci offre, per presentare Cristo come risposta suprema agli interrogativi dell'uomo di oggi”.







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