2012-07-23 16:04:11

Terremoto in Emilia: al via il piano-casa, iniziato smantellamento delle tendopoli


Ancora scosse di terremoto, seppur lievi, si registrano in Emilia Romagna, ma ora all’ordine del giorno c’è l’impegno per ricostruire e tornare ad abitare i centri storici. Il Commissario straordinario per l’emergenza, Vasco Errani, dopo il vertice con i sindaci ha chiesto allo Stato altri 6 miliardi di euro oltre ai 2,5 già stanziati per gestire in primo luogo il piano-casa. Ancora 45 mila sono gli sfollati e circa 13 mila le case inagibili. Intanto, tra mille difficoltà, è iniziata la dismissione di alcune tendopoli, per esempio quella del centro storico di San Felice sul Panaro, come racconta - al microfono di Gabriella Ceraso - Paolo Diani, responsabile, per le Misericordie d’Italia, di uno dei campi del Comune:RealAudioMP3

R. - Si sta cominciando a smantellare i campi all’interno del centro storico per cominciare, eventualmente, a rimettere in sicurezza e a ricostruire la zona. È anche un segnale forte per convincere, chi ha la casa agibile, a rientrare.

D. - Quanti campi attivi ci sono ora a San Felice sul Panaro?

R. - Attualmente tre, con circa 900 persone. C’è ancora una buona parte di immigrati che hanno iniziato peraltro il Ramadan e che quindi si incontrano in quelle aree destinate alla preghiera e alla festa, e nello stesso tempo, ci sono ancora in campo tanti emiliani.

D. - E tutto intorno Finale, San Posidonio, Cavezzo... Quali sono le previsioni sugli smantellamenti in programma?

R. - La Regione Toscana dovrebbe chiudere San Posidonio mercoledì e si cerca - anche laddove ci sono più campi - di smantellare almeno un campo, per iniziare a dare certezza alla gente che l’emergenza è finita.

D. - Qual è l’umore della gente?

R. - Nonostante tutto, c’è un clima di paura. Però mi sembra che nel contesto - vuoi per quello che riguarda il lavoro, vuoi per l’idea con cui è stato assunto tutto questo terremoto - mi pare ci sia da parte degli emiliani la voglia di ripresa.

D. - Tra l’uso di case sfitte e la costruzione di case provvisorie, quale pensa sia la cosa più opportuna?

R. - Ricostruire le case laddove erano, in modo sicuro e diverso. Non credo nel dover fare tanti campi o tanti prefabbricati, anche perché rimangono come dei ghetti.







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