Sud Sudan: muoiono oltre 2 mila madri ogni 100 mila bimbi nati vivi
Decenni di conflitti ed emarginazione hanno fatto del Sud Sudan il Paese più pericoloso
della terra nel quale partorire, quello con il tasso di mortalità materna più alto
del mondo. Muoiono 2.054 madri ogni 100.000 bimbi nati vivi. Molti dei decessi non
sono registrati perché il 90% delle donne partorisce fuori dalle strutture mediche
e senza l’assistenza di personale sanitario qualificato. Una donna sud sudanese su
7 - riferisce l'agenzia Fides - muore durante la gravidanza o il parto, spesso a causa
di infezioni, emorragie e mancanza di ostetriche preparate che potrebbero prevenire
fino al 90% delle morti materne. Nel reparto di maternità del Juba Teaching Hospital,
i membri dello staff non hanno farmaci sufficienti o adeguati, come pure personale
preparato. Mancano i letti per le puerpere e molte donne arrivano quando ormai le
loro condizioni di salute sono aggravate. Una delle cause principali di questo fenomeno
tragico risale alla guerra civile degli anni '50, quando era assolutamente impossibile
formare personale medico. Adesso, 7 anni dopo la sigla dell’accordo di pace, e un
anno dopo la dichiarazione di indipendenza del Sud Sudan, le cose sembrano in fase
di cambiamento. Nel nuovo collegio per la formazione di infermiere e ostetriche dell’Ospedale
di Juba gli studenti, provenienti dai 17 Stati del Paese, sono determinati ad acquisire
competenza nel settore e rientrare nei rispettivi villaggi per poter ridurre la piaga
della mortalità materna. Il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa) sta
distribuendo kit per le mamme, strumentazione chirurgica e farmaci salvavita, anche
se mancano ancora elementi di base come forbici, garze sterili, cotone. (R.P.)