Siria: scontri a Damasco e Aleppo. 19 mila morti da inizio proteste
Sono oltre 19.000, in gran parte civili, i morti dall’inizio delle violenze, nel marzo
del 2011, in Siria. Lo indica l'Osservatorio siriano per i diritti umani vicino agli
ambienti dell’opposizione. Sul terreno intanto continuano i durissimi combattimenti
a Damasco e Aleppo. Per gli ultimi aggiornamenti Marco Guerra:
Una nuova offensiva
dell’esercito governativo è in corso nel quartiere di Barzeh, a Damasco. L’area, dove
si sono ritirati ribelli dopo l’avanzata dei giorni scorsi, è sottoposta a intesi
bombardamenti avvertiti anche nel quartier generale degli osservatori Onu. Secondo
testimoni sarebbe entrata in azione l’aviazione, mentre un attacco degli insorti all'ospedale
militare ha costretto le autorità a sospendere le cerimonie funebri. Violenti scontri
sono segnalati anche in diversi quartieri di Aleppo e Homs. I ribelli hanno diffuso
un video dove annunciano l’inizio di un offensiva per liberare Aleppo, denominata
'operazione Al Furqan'. I Comitati locali d'opposizione, segnalano già sei vittime
in tutto il Paese nelle violenze oggi. Ieri, secondo la stessa fonte, i morti sono
stati 140. Numeri che raccontano di una crisi precipitata in una guerra in campo aperto,
davanti allo stallo della diplomazia internazionale. Intanto è giunto in Turchia,
nella notte, un altro generale che ha disertato dall'esercito siriano, portando a
25 il numero degli alti ufficiali che hanno attraversato la frontiera siriana. Infine
fonti diplomatiche turche hanno confermato che un altro valico tra i due Paesi è stato
conquistato dai ribelli siriani.