Egitto: alla costituente Al-Azhar preme per un articolo separato dedicato ai cristiani
L'acceso dibattito fra islamisti e islamici moderati sulla nuova costituzione egiziana,
spinge l'Università islamica di al-Azhar a proporre un articolo separato per tutelare
i cristiani da un'eventuale applicazione della sharia. Sotto esame è l'art. 2 del
documento che a tutt'oggi recita "l'Islam è la religione di Stato, l'arabo è la lingua
ufficiale del Paese, e i principi della Sharia islamica sono la principale fonte del
diritto". Alcuni membri dell'assemblea - riferisce l'agenzia AsiaNews - vorrebbero
aggiungere: "Cristiani ed ebrei devono sottostare alle leggi riguardanti la loro religione".
Secondo Mohammed Abel Salam, consulente del grande imam Ahmed al-Tayeb e delegato
di al-Azhar nella costituente, il testo dell'articolo non è chiaro, soprattutto non
si capiscono quali siano i principi della sharia a cui si fa riferimento. La semplice
aggiunta riguardante i cristiani ed ebrei potrebbe essere traviante. "Preferiamo -
ha affermato - scrivere un nuovo articolo per dichiarare che i cristiani non sono
soggetti ai principi della sharia, ma alle loro leggi religiose". La strenua difesa
dei cristiani e dell'islam moderato da parte di Al-Azhar e dei gruppi islamici non
cambia la situazione dell'Egitto post Mubarak. A tema resta sempre la religione e
non i diritti civili in quanto tali, sganciati dall'interpretazione religiosa, come
richiesto da molti durante le proteste di piazza Tahrir. I concetti come cittadino,
persona, Stato laico sono ancora al di fuori del dibattito. Secondo alcuni esperti,
la creazione di un articolo separato o di una legge riservata solo ai cristiani tutela
la minoranza, ma li potrebbe portare nel tempo a un isolamento totale come già avviene
in molti quartieri del Cairo e villaggi, suddivisi in base all'appartenenza religiosa.
Ciò rallenta il percorso dell'Egitto verso la modernità. Copti ortodossi e cattolici
rappresentano circa il 10% della popolazione egiziana e in molti sono favorevoli a
un'acquisizione dei diritti su base religiosa. Ciò è già un realtà in Iraq, Siria
e Libano dove la popolazione si distingue per appartenenza religiosa non in quanto
cittadino. La tendenza è la ghettizzazione delle minoranze, che corrono il rischio
di un isolamento totale contro producente e dannoso per i diritti civili universali.
A tutt'oggi l'articolo 2 della Costituzione non ha subito modifiche. Per frenare l'ondata
islamista forte della sua folta presenza nell'organo, Ahmed Al- Tayeb ha lanciato
un appello ai rappresentanti per lasciare il testo come appare nella versione del
1971, fino ad ora apprezzato e condiviso da tutte le forze nazionali. (R.P.)