Usa: passi avanti per le leggi sull’obiezione di coscienza, plauso dei vescovi
Mentre continua negli Stati Uniti il dibattito sul cosiddetto "individual mandate",
la direttiva del Dipartimento per la salute e i servizi umani (Hhs) che prevede che
i piani assicurativi di tutti i datori di lavoro, comprese le istituzioni religiose,
coprano sia la prescrizione sia la somministrazione di farmaci abortivi e gli interventi
di sterilizzazione, un’importante apertura sulla libertà di coscienza viene dal Congresso.
La sottocommissione della Camera dei Rappresentanti che si occupa dei fondi ai vari
dipartimenti e agenzie per il lavoro e il servizio sanitario ha infatti inserito due
provvedimenti in questo senso nella Legge Finanziaria 2013 attualmente in discussione.
Si tratta della proposte di legge 361 contro le discriminazioni nei confronti degli
obiettori di coscienza in materia di aborto (“Abortion Non-Discrimination Act - Anda
in sigla) e della 1179 sul rispetto dei diritti di coscienza (“Respect for Rights
of Conscience Act”), sponsorizzata quest’ultima da oltre duecento deputati e da circa
la metà del Senato. Grande apprezzamento per l’iniziativa è stato espresso dal cardinale
Daniel DiNardo, presidente della Commissione per le attività pro-vita della Conferenza
episcopale (Usccb) che, a nome dei vescovi, ha promesso il pieno “sostegno della comunità
cattolica e di tutti coloro che hanno a cuore la libertà religiosa per assicurare
che la tutela della libertà di coscienza diventi legge”. Secondo l’arcivescovo di
Galveston-Houston, con l’adozione dei due provvedimenti la sottocommissione ha “compiuto
un primo, urgente e necessario passo verso la tutela dei diritti alla libertà di coscienza
e alla libertà religiosa nel nostro sistema sanitario”. Essi infatti – afferma - contribuiscono
“a rafforzare le tutele federali per gli operatori sanitari che si rifiutano di praticare
aborti e faranno in modo che la riforma sanitaria consenta ai cittadini di avere una
copertura assicurativa senza essere costretti ad abbandonare le loro profonde convinzioni
religiose e morali su questioni come l’aborto e la sterilizzazione”. Concetti già
espressi in una lettera inviata il 17 luglio dallo stesso card. DiNardo per invitare
i membri della sottocommissione del Congresso a dare il via libera alla legge sul
rispetto dei diritti di coscienza,. La missiva osserva, tra l’altro, come in diversi
Stati della Federazione, sono già in aumento i casi di discriminazione nei confronti
degli operatori sanitari e delle compagnie assicurative che si oppongono alla diffusione
delle pratiche abortive come “servizi di prevenzione per la salute delle donne”. (L.Z.)