Il cardinale Sarr: gli africani prendano in mano il loro destino
Gli africani diventino protagonisti del loro destino: è questo l'obiettivo del Forum
su «Fede, cultura e sviluppo» che si svolgerà il prossimo novembre in Tanzania, organizzato
dal Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar (Secam), in collaborazione
con il Pontificio Consiglio della Cultura e della Congregazione per l’Evangelizzazione
dei Popoli. La collega del programma francese della nostra emittente Hélène Destombes
ha chiesto a l vicepresidente del Secam e arcivescovo di Dakar, cardinale Théodore-Adrien
Sarr, cosa ci si aspetta da questo evento:
R. – Ce forum
– “Foi, culture e développement” – permettrait que … Con questo forum intitolato
“Fede, cultura e sviluppo” - premesso che la fede cristiana è la ricchezza delle nostre
culture - noi possiamo analizzare quali progetti suggerire ai governanti africani,
in modo che possano operare in maniera veramente efficace per uno sviluppo pensato
per gli africani, fondato sulle loro culture, e portato avanti dagli africani
stessi.
D. – Alla presentazione di questo forum, lei ha insistito sulla necessità
per l’Africa di prendere in mano il suo destino, di iniziare una sorta di rivoluzione
…
R. – Oui, déjà nous l’avons dit au dernier synode africain … Sì, l’avevamo
già detto in occasione dell’ultimo Sinodo africano. Nel messaggio conclusivo avevamo
lanciato lo slogan “Africa, alzati e prendi in mano il tuo destino e cammina”. Ora
vogliamo operare affinché questo avvenga realmente, in Africa, una rivoluzione che
consenta agli africani di riflettere meglio sul proprio destino e di orientarlo. Quindi
è realmente in continuità con quello slogan e abbiamo voluto coinvolgere tutti i Paesi
dell’Africa per trovare motivazioni a uno sviluppo che sia uno sviluppo reale per
i popoli dell’Africa.
D. – A 50 anni dall’indipendenza raggiunta da molti Paesi
africani, pensa che il continente sia, in qualche modo, ancora prigioniero del suo
passato?
R. – Exactement. Est toujours dépendant des autres... Esattamente.
Dipende ancora dagli altri. Dunque è una presa di coscienza che si deve ancora realizzare.
Non voglio dire che non esista affatto; sempre più spesso si incontrano africani -
e tra questi soprattutto le giovani generazioni - che sono coscienti del fatto che
sta a loro condurre lo sviluppo dell’Africa, e non ad altri. È necessario, quindi,
fare in modo che questa presa di coscienza si diffonda e soprattutto che produca quei
cambiamenti necessari nella mentalità e nel comportamento che consentano agli africani
di condurre il proprio sviluppo con buon senso.
D. – Come conciliare modernità
e sviluppo con la tutela dei valori radicati nella società?
R. – Par exemple,
dans le forum nous aurons des … Ad esempio, nel corso del forum ci saranno conferenze
che consentiranno di richiamare l’attenzione sulle culture africane oggi. Bisogna
ricordare che nelle culture africane sono ancora presenti elementi della tradizione;
in secondo luogo ci sono ancora valori ereditati dalla colonizzazione e infine ci
sono anche elementi della modernità e della post-modernità. Di tutto questo è necessario
prendere coscienza dei diversi valori che costituiscono oggi la cultura del continente
e conviverci serenamente senza lasciarsi condizionare da influenze interne o esterne.
D.
– Il continente africano deve ispirarsi agli esempi di espansione economica asiatici,
come la Cina, per esempio?
R. – Bon, s’inspirer, ne pas copier. Mais ce que
je personnellement … Ispirarsi sì, ma non copiare. Quello che io personalmente
penso è che, a partire dal Giappone e ora la Cina e l’India, quei popoli – più ancora
che i popoli africani – si sono poggiati sulle loro culture originali senza rinnegarle.
Fondandosi sulle loro culture sono entrati nella modernità: il caso del Giappone è
sotto gli occhi di tutti. Vediamo però anche la Cina, la Corea e oggi l’India si muovono
nella stessa direzione. Per gli africani questo significherebbe ispirarsi a questi
modelli per dire: “Se sono capaci di farlo loro, possiamo essere capaci anche noi”.
L’ambizione di questo forum sarebbe, quindi, quello di contribuire a far sì che gli
africani comprendano la necessità di uno sviluppo pensato da loro, e ragionino su
come attuare tale sviluppo.