Crisi in Spagna: il cardinale Rouco parla del dramma della disoccupazione
L’arcivescovo di Madrid e presidente della Conferenza episcopale spagnola, cardinale
Antonio María Rouco Varela, spera che “il pacchetto di misure approvate dal Governo
contribuisca a contrastare la disoccupazione e si augura che lo spirito di solidarietà
e di impegno aiutino a superare la crisi”. Questo auspicio il porporato lo ha espresso
partecipando al corso estivo dell’Università Rey Juan Carlos, che si è concluso ieri
ad Aranjuez. “Dei problemi a cui si deve prestare attenzione con più forza, uno è
la mancanza di lavoro. Il lavoro non è solo un mezzo di sussistenza per le persone
e le famiglie - ha rilevato il cardinale - ma il canale essenziale per lo sviluppo
della persona e delle famiglie”. “Speriamo che servano a questo”, ha affermato rispondendo
a una domanda sulle ultime misure adottate dall’esecutivo. Secondo il porporato la
crisi si supera quando si pone attenzione al bene comune “con spirito di solidarietà
e di dedizione” e quando le persone “si preoccupano molto della situazioni di coloro
che soffrono di più a causa delle misure economiche e politiche che si prendono in
un momento determinato”. Il cardinale ha sottolineato poi come la Spagna stia vivendo
una crisi “straordinariamente complessa e molto dolorosa, che colpisce interiormente
ed esteriormente i cittadini, le famiglie e la comunità stessa”. Di fronte a questa
situazione, il cardinale Rouco Varela ha evidenziato la necessità di assumersi tutti
la responsabilità a livello privato e pubblico “con la lucidità e la generosità proprie
del cristiano che confessa, professa e vive la fede nella comunione cattolica della
Chiesa”. La prima sfida per l’evangelizzazione, in questo momento “critico”, che stanno
attraversando la Spagna e l’Europa, è quello di “evitare e superare ogni intento di
manipolazione e utilizzazione ideologica a servizio di fini e obiettivi nettamente
temporali, siano quelli che siano e sia quel che sia l’intenzione che la ispira e
la guida: socio-economica, politica, culturale”. (R.P.)