Appello urgente della Croce Rossa a donare il sangue: "non c'è tempo da perdere"
La Croce Rossa Italiana ha lanciato un appello urgente ai cittadini a donare il sangue:
“Come ogni estate, purtroppo – afferma l’organismo - il periodo estivo è il più critico,
perché i malati non vanno in vacanza, mentre le donazioni diminuiscono. Per questo
c'è bisogno di sangue e non c'è tempo da perdere”. Secondo gli ultimi dati, la maggior
parte dei donatori è costituita da persone tra i 30 e i 55 anni. Nel 2009 le persone
in questa fascia erano oltre 23 milioni, il 48% della popolazione, nel 2020 saranno
quasi un milione in meno, passando al 43,8%; nel 2030 scenderanno sotto i 20 milioni
(37,7%). Numeri che disegnano un futuro preoccupante per la donazione del sangue che
invece deve essere sostenuta e rilanciata. “Donare il sangue – ricorda la Croce Rossa
- è un atto fondamentale per le nostre comunità e un gesto di civiltà: ci vuole molto
poco tempo e può salvare le vite di chi sta male”. Emanuela Campanile ha intervistato
Raniero Ranieri, presidente dell’Avis comunale di Roma:
R. – Il dono
del sangue è un atto d’amore, è un gesto civico, e di solidarietà altruistica. Soprattutto
è importante dire che il sangue si può soltanto donare. Il sangue artificiale è ancora
un miraggio, è un’ipotesi allo studio che forse fra vent’anni avrà una sua applicazione
pratica. Queste sono cose molto importanti che non sempre tutti quanti conoscono.
Il sangue è un medicinale salvavita.
D. – Per quanto riguarda la donazione
non possiamo non ricordare le regole semplicissime… Chi può donare il sangue, chi
no?
R. – La legge italiana, che prevede che il dono del sangue deve essere
un dono gratuito, volontario e consapevole, prevede un’età minima di 18 anni e un’età
massima di 65 anni. Questo è il principio generale. Poi esistono sottovincoli per
persone di sesso maschile e di sesso femminile: il sesso maschile può donare con un
minimo di decorrenza 90 giorni mentre il sesso femminile può donare soltanto due volte
l’anno. Questi sono i principi generali. L’importante è stare in buona salute, non
prendere medicinali ed avere soprattutto un peso superiore ai 50 kg.
D. – Ma
è vero che chi ha la pressione bassa non può donare il sangue?
R. – Sì, chi
la pressione bassa non può donare il sangue perché il principio del dono del sangue,
che è un dono bilaterale perché è l’unico dono che si trasmette in vita fra una persona
e un’altra, fra il donatore e il ricevente, tende a tutelare la salute del donatore.
Per far star bene una seconda persona non possiamo far star male la prima.
D.
- Per donare il sangue ci si sottomette a una serie di controlli, quindi è un monitoraggio
importante anche per il donatore stesso?
R. - Quando parliamo di tutela della
salute del donatore stesso parliamo appunto di questo, perché ogni volta che si dona
vengono fatte analisi e da queste analisi, che sono marcatori generali, si riscontra
la famosa medicina preventiva.
D. - Chi ha avuto un tumore ma è guarito può
poi essere donatore di sangue…
R. – In linea di massima la risposta è no. Un’altra
piccolissima precisazione. Lei ha detto che è importante donare ed è importante donare
d’estate. Io aggiungo che è importante donare più volte l’anno ed è importante diventare
donatori periodici perché non basta donare soltanto quando ci viene chiesto, dobbiamo
andare noi proporci. Se facciamo una statistica tra popolazione italiana attiva e
donatori di sangue, il rapporto è inferiore al 3 per cento: è troppo poco.