Strage della follia a Denver. Killer spara sulla folla. L'opinione dello psichiatra
Tonino Cantelmi
E' di almeno 12 morti, tra cui alcuni bambini e militari, e 50 feriti l’ennesima strage
della follia avvenuta negli Stati Uniti, a Denver, dove un giovane di 24 anni, James
Holmes, ha aperto il fuoco sugli spettatori che assistevano alla prima cinematografica
dell’ultimo film della serie di Batman. Il Killer è stato fermato dalla polizia: era
vestito con un giubbotto nero antiproiettile, casco e occhialoni scuri, maschera anti-gas,
ed armato di due pistole e un fucile. La sua casa era imbottita di esplosivo, ma è
esclusa la pista terroristica. Di tragedia senza senso parla il presidente Usa Obama
che ha interrotto la campagna elettorale. In una nota, l’arcivescovo di Denver, mons.
Samuel Aquila, si dice “scioccato e rattristato dalla tragedia” ed esprime solidarietà
ai sopravvissuti, garantendo che non rimarranno soli. Preghiere vengono inoltre chieste
per le vittime e per la conversione del colpevole di tale “terribile crimine”. Il
presule ha messo a disposizione le strutture diocesane della Caritas per aiutare la
comunità locale, continuando così a lavorare “nella formazione delle persone alla
pace”. Ma come spiegare una tragedia di questo tipo? Paolo Ondarza lo ha chiesto
a Tonino Cantelmi, presidente dell’associazione psichiatri e psicologi cattolici:
R. - Dietro
queste stragi ci sono dei corto circuiti della follia che in realtà sono preannunciati
in anticipo. Se andiamo a vedere, abbiamo tanti segnali che ci preannunciano che qualcosa
snon va, di fatto poi, rimaniamo scioccati per la rapidità con la quale il corto
circuito si innesca.
D. - Testimoni riferiscono che l’uomo che ha compiuto
questa strage, era vestito in un modo molto singolare: sembrava travestito da un nemico
di Batman, il supereroe protagonista del film al quale stavano assistendo gli spettatori
presenti..
R. – É probabile che dietro questa strage ci sia una convinzione
delirante di essere all’interno di una storia: forse il killer si è identificato in
qualche personaggio uccidendo i fan, gli amici di Batman .
D. - Parliamo della
follia di un singolo o di un disagio sociale più esteso? R. - In generale il disagio
psichico è in incremento. Secondo l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, un
adulto su quattro, nei prossimi anni, avrà bisogno di cure psichiatriche e la depressione
sarà la seconda causa di malattia e di invalidità al mondo. In particolare dobbiamo
però dire che gran parte della sofferenza non viene intercettata. L'inidviduo vive
una sofferenza incredibile al proprio interno: questa sofferenza poi esplode attraverso
gesti eclatanti: noi apriamo gli occhi e ci rendiamo conto troppo tardi di ciò che
sta succedendo.
D. - E cosa dire della collocazione geografica, del luogo in
cui è avvenuta la strage. C’è chi subito ha detto:”Non puntiamo il dito contro gli
Stati Uniti d’America”, visto che già in passato negli Usa si sono verificati episodi
analoghi.
R. - La follia è ubiquitaria e democratica; colpisce in modo indistinto
ricchi, poveri a tutte le latitudini. Certo, si esprime in modo diverso a seconda
delle culture. Non c’è dubbio che se c’è un accesso più facile alle armi questo ovviamente
ha un riflesso nelle manifestazioni della follia. Insomma, di fatto la follia sembrerebbe
appartenere a tutto il mondo. Dovremmo interrogarci su quanto poco investiamo nella
prevenzione del disagio psichico e su quanto continuiamo a trascurarlo.