I vescovi europei sul conflitto in Siria: guerra è via senza uscita, tornare al dialogo
“La guerra è una via senza uscita”: è quanto afferma in una dichiarazione il Consiglio
delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee) intervenendo sul conflitto in Siria. Nel
testo, a firma dei cardinali Péter Erdő e Angelo Bagnasco, rispettivamente presidente
e vicepresidente del Ccee, si esprime l’auspicio che “le autorità del Paese, la popolazione
e tutti i credenti, di qualunque religione essi siano” possano guardare a Dio e trovare
“il cammino che faccia cessare tutte le ostilità, deporre le armi e intraprendere
la via del dialogo, della riconciliazione e della pace. Questo conflitto – si sottolinea
- non può che portare con sé inevitabilmente lutti, distruzioni e gravi conseguenze
per il nobile popolo siriano”. “La felicità non può che essere raggiunta insieme,
mai nella prevaricazione degli uni contro gli altri”. “I prossimi giorni – prosegue
la dichiarazione - possono essere decisivi per gli esiti di questa crisi”. I vescovi
europei esortano quindi “tutti i cristiani d’Europa a moltiplicare il loro impegno
di preghiera per la pace in quella regione. La nostra fede ci porta a sperare che
sia possibile una soluzione alla crisi, leale e costruttiva, rispettosa degli interessi
di ognuno”. Ma “è necessario trovare di nuovo lo spazio per un dialogo di pace; non
è mai troppo tardi per comprendersi, per negoziare e costruire insieme un futuro comune”.
La dichiarazione del Ccee quindi conclude: “Siamo certi che, con l’aiuto di Dio, il
buon senso può prevalere e recare una convivenza pacifica nella verità, nella giustizia,
nell’amore, nella liberta e nel rispetto di tutte le minoranze, in particolare dei
cristiani del Paese”.