Grave siccità negli Usa: in aumento i prezzi di grano, soia e mais
La più grave siccità dal 1956 ad oggi. E’ quella che sta colpendo 26 Stati del sud
degli Usa. A rischio le immense coltivazioni agricole. La conseguenza immediata della
mancanza d’acqua, che potrebbe protrarsi per altre settimane, è l’aumento incontrollato
del prezzo di grano, soia e mais, genere del quale gli Stati Uniti sono il massimo
produttore al mondo. Il pericolo è che questa situazione possa aggravare ulteriormente
l’attuale crisi economica. Sulle possibili contromisure da adottare Giancarlo La
Vella ha intervistato l’economista Luigi Campiglio, esperto di andamento
dei prezzi:
R. - Questo
è il secondo anno di siccità nel mondo; l’anno scorso, per motivi diversi in Cina,
ora negli Stati Uniti. E lì è un problema serio che va riconosciuto in quanto tale
ed affrontato nella sua rilevanza. Un qualche aumento dei prezzi - speriamo lievi-
è nelle cose. Bisogna muoversi ora per contenerlo il più possibile.
D. - In
che modo?
R. - In primo luogo bisogna, nel breve periodo, cercare di assorbire
da parte delle grandi catene distributrici, per quanto possibile, quegli aumenti che
ci saranno sul pane e un po’ su tutti i generi alimentari. È possibile graduare, quanto
meno, l’aumento dei prezzi, in maniera tale da dare tempo all’offerta mondiale, di
diventare più abbondante e quindi di colmare questo momentaneo squilibrio. Bisogna
capire se questa situazione è permanente – e molti dicono che lo sia- e, se lo è,
bisogna anche procedere rapidamente con gli investimenti necessari per ampliare la
produzione in tempi rapidi. Del resto uno degli aspetti positivi della produzione
agricola è che i tempi tecnici sono relativamente contenuti per aumentare la produzione.
D.
- Non so se in campo economico se ne parla, ma, secondo lei, è opportuno affiancare
a tutto questo delle politiche ambientali idonee a far fronte ai cambiamenti climatici?
R.
- Sì, se ne discute molto. Il mio punto di vista è che i cambiamenti climatici abbiano
un ruolo di rilievo in questa situazione. Gli Stati Uniti, inoltre, sono i più refrattari
ad adottare misure di regolamentazione climatica e - aggiungo - altro aspetto di questa
siccità è la progressiva mancanza di acqua nel mondo. Quindi parlare di grano e siccità
significa anche parlare di acqua come bene comune dell’umanità e, di conseguenza,
avere una gestione il più possibile attenta e priva di sprechi soprattutto in questi
momenti.
D. - Sappiamo che queste merci vengono valutate giornalmente in borsa.
Che effetti ci saranno sui mercati finanziari?
R. - Oramai ci siamo molto abituati,
anche in altri ambiti, al fatto che ogni attività diventi oggetto di scommesse e non
credo che questa situazione farà eccezione. Bisognerà, prima o poi, intervenire non
solo sui mercati finanziari, che in questo momento sono più sensibili. Altrimenti
le conseguenze negative sui Paesi in via di sviluppo possono essere tremende. Bisogna
intervenire, affinché i mercati finanziari funzionino per il bene comune e non per
la speculazione, cosa che ha preso corpo in questi ultimi anni.