Repubblica Centrafricana: il cardinale Filoni invita i seminaristi alla missionarietà
“L’unità degli educatori e la collaborazione sincera tra loro, rendono possibile l’adeguata
realizzazione del progetto educativo e del programma di formazione, e in particolare
offrono ai candidati al sacerdozio un esempio significativo e concreto della comunione
ecclesiale, che costituisce un valore fondamentale della vita cristiana e del ministero
pastorale”. E’ la raccomandazione che il cardinale Fernando Filoni, Prefetto della
Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, ha rivolto ai Formatori del Seminario
maggiore “Saint Marc” e del propedeutico, incontrati questa mattina a Bangui, all’inizio
della sua visita pastorale nella Repubblica Centrafricana, dove è arrivato ieri sera.
Il Prefetto del Dicastero Missionario - riferisce l'agenzia Fides - ha sottolineato
che la formazione spirituale dei seminaristi deve essere orientata a far sì che “acquisiscano
un profondo spirito missionario, delle virtù umane e il senso ecclesiale. I seminaristi
devono essere aiutati a prendere coscienza che la Chiesa è missionaria per sua natura.
E diventare sacerdote significa essere inviato in missione, che consiste principalmente
nel testimoniare la sua fede e la sua carità.”Tra i valori umani che i seminaristi
devono coltivare, il cardinale ha citato il senso dell’onestà, della responsabilità
e della parola data, l’amore per la verità e la giustizia. La dimensione ecclesiale
comprende un grande amore per la Chiesa di Cristo, un umile e filiale attaccamento
alla persona del Santo Padre, l'adesione filiale al proprio vescovo e i rapporti di
amicizia e di solidarietà con gli altri. “Perchè raggiungano una vita spirituale solida
e appagante, i seminaristi hanno necessariamente bisogno di mezzi di tipo ascetico,
sacramentale e liturgico” ha proseguito il cardinale Filoni indicando la celebrazione
eucaristica, “che deve essere il centro della vita del seminario”, la Liturgia delle
Ore, la devozione filiale alla Vergine Maria espressa in particolare con la preghiera
del Santo Rosario, il sacramento della Penitenza, i ritiri. In modo particolare il
Prefetto del Dicastero Missionario ha invitato i formatori a far acquisire ai seminaristi
“una maturità affettiva”, idee chiare ed una convinzione intima sulla inscindibilità
tra celibato, castità e grazia del sacerdozio: “Insegnate loro che il sacerdozio richiede
un dono totale di sé: corpo, cuore, volontà e ogni capacità di amare Dio”. L’osservanza
degli obblighi sacerdotali comporta indubbiamente grande spirito di sacrificio, per
questo il cardinale ha invitato i formatori a non tacere le difficoltà ai seminaristi,
in modo che essi siano in grado di assumere questi impegni “in piena coscienza e con
grande responsabilità”. Un altro aspetto importante della vita dei seminaristi è costituito
dallo studio, in quanto “i futuri sacerdoti hanno bisogno di una buona formazione
dottrinale – ha ricordato il cardinale Filoni - che comprende, da una parte la cultura
generale di base, e dall’altra le scienze sacre”. Di fronte a tutte queste esigenze,
riveste particolare importanza il discernimento che i formatori sono chiamati ad operare,
affinchè i candidati al sacerdozio siano “degni e idonei, veri discepoli di Cristo
e autentici servitori della Chiesa”. Il Prefetto del Dicastero Missionario ha infine
evidenziato: “È necessario per il formatore non solo saper trasmettere la dottrina,
ma anche e soprattutto saper offrire l'esempio di vita, per essere modelli ed esempi
per i giovani”. (R.P.)