Il Patriarcato latino di Gerusalemme condanna la strage contro gli ebrei di Burgas
“Ciò che è accaduto è veramente tragico ed abominevole. Non si può uccidere in nome
di Dio o in nome di un’ideologia. È inaccettabile”. Così mons. William Shomali, vicario
patriarcale per Gerusalemme, commenta all'agenzia Sir la strage di Burgas, località
bulgara sul Mar Nero, dove in un attentato contro un bus, hanno perso la vita 8 turisti
israeliani, in gran parte giovani e 30 sono rimasti feriti. “Con questo vile attacco
- afferma mons. Shomali - si aggiunge sofferenza al popolo ebraico, già segnato duramente
dall’Olocausto. Non possiamo restare inermi, condanniamo fermamente questo barbaro
attacco. Se c’è un conflitto - aggiunge il vicario - questo va risolto per via negoziale
e non con vendette e genocidi. Siamo contrari ad ogni forma di violenza”. Mons. Shomali
non manca di esprimere la sua preoccupazione per l’escalation di violenza e di tensione
in Medio Oriente, in particolar modo nella vicina Siria, Paese legato a doppio filo
al Libano, dove il Papa si recherà in visita fra meno di due mesi. “Molti sostengono
- spiega il vicario - che la situazione in Siria è destinata a sbloccarsi presto e
che si avrà un vincitore, ma non dicono che c’è già uno sconfitto, il popolo, che
ha avuto molte vittime, l’economia distrutta, il suo tessuto sociale spaccato da divisioni
etniche e religiose". (R.P.)