Damasco, attacco dei ribelli alla Tv di Stato. Rinviato all'Onu il voto sulle sanzioni
Non c’è pace per la Siria. E’ stata una notte di violenze con l’annunciato attacco
da parte dei ribelli alla Tv di Stato. Ormai è Damasco il fronte più infuocato e proprio
ieri una bomba nella sede della sicurezza nazionale ha ucciso l'ex capo dell'intelligence
militare e cognato di Assad, il ministro della Difesa e poco prima, in un altro attacco,
un importante generale. Condanna è stata espressa dall’Onu, proprio oggi in Consiglio
di Sicurezza arriva una nuova risoluzione sulla Siria. Salgono a 200 le vittime di
ieri, 38 solo a Damasco. Il servizio di Marina Calculli:
Dunque un’escalation
di violenza che non conosce tregua. Ma con l’attacco ai vertici della sicurezza si
sta assistendo all’offensiva finale e all’epilogo del regime? Marco Guerra lo ha chiesto
al padre gesuita Paolo Dall’Oglio, che ha ridato vita dal 1982 al monastero di Deir
Mar Musa:
Come abbiamo
sentito, il voto sulla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu sulla Siria,
che si attendeva nella giornata di ieri, è stato rinviato di almeno 24 ore. Ma, alla
luce dei gravi avvenimenti che il Paese sta vivendo, tuttavia, sembra aggravarsi la
spaccatura tra Russia, alleato storico di Damasco, e gli altri membri del Consiglio.
Giancarlo La Vella ne ha parlato con Maria Grazia Enardu, docente di Storia delle
Relazioni Internazionali all’Università di Firenze: