2012-07-17 13:47:05

14 anni fa nasceva la Corte penale internazionale: troppi i Paesi ancora fuori


Il 17 luglio di 14 anni fa, con lo Statuto di Roma, nasceva la Corte penale internazionale, che ha sede a L’Aja nei Paesi Bassi. Si occupa dei crimini più seri che riguardano la comunità internazionale: il genocidio, i crimini contro l’umanità, i crimini di guerra. Ma purtroppo alcuni Paesi - tra cui Stati Uniti, Israele, Russia e Cina - non hanno mai pienamente aderito. Della funzione del Tribunale e delle mancate ratifiche "eccellenti", Fausta Speranza ha parlato con il giurista Giovanni Giacobbe, docente alle Università La Sapienza e Lumsa di Roma: RealAudioMP3

R. – A distanza ormai di quasi mezzo secolo dalla fine della Seconda Guerra mondiale, episodi di crimini a carico dell’umanità se ne sono verificati anche recentemente, e se ne continuano a verificare ai nostri giorni. Quindi, l’esistenza di un organo internazionale che dovrebbe impedire – dico “dovrebbe” perché non sempre riesce – il verificarsi di ulteriori crimini contro l’umanità è un fatto estremamente positivo. Altra cosa è verificarne l’efficienza.

D. – Diciamo subito una cosa, però: alcuni Paesi hanno firmato ma non ratificato il Trattato. Tra questi, Israele e Stati Uniti, ma anche Russia e Cina…

R. – Il fatto che si siano voluti dissociare da un’iniziativa che, secondo me, sarebbe segno di grande civiltà, e che poi si colloca lungo la linea dei principi che hanno caratterizzato l’istituzione dell’Onu, è estremamente negativo. Anche perché indebolisce il senso dell’iniziativa e dell’organo internazionale. Ci sono stati gli episodi di Guantanamo che non sono molto entusiasmanti nella considerazione del ruolo degli Stati Uniti. Adesso, credo che Obama stia tentando di superare anche questi aspetti. Anche nella ex Unione Sovietica, nella Russia di oggi, ci sono episodi non proprio di genocidi, però ci sono stati episodi di interventi estremamente pesanti. Quindi, volendo essere malevoli si potrebbe dire che queste grandi potenze vogliono avere mani libere…

D. – Le chiedo uno sguardo allargato: nella storia del Diritto, che cosa ha significato per l’umanità arrivare ad una Corte penale internazionale?

R. – Ha significato un consolidamento del ruolo della comunità internazionale a tutela dei diritti fondamentali della persona, perché sostanzialmente è questo che la Corte internazionale dovrebbe garantire. Quindi, è un fatto estremamente positivo. Naturalmente, sia queste defezioni sia le difficoltà di rendere effettiva la tutela che la Corte deve realizzare ancora impongono di ritenere che c’è tanto cammino da fare. Come accade per tutti gli organismi internazionali, è necessario che ci sia il consenso, perché l’Ordine internazionale si fonda sul consenso. Adesso, stiamo assistendo anche a questa vicenda della Siria, dove l’Onu tenta di intervenire: però, essendovi alcuni Paesi che pongono il veto nel Consiglio di sicurezza, non si può intervenire. Quindi, il limite del diritto internazionale, degli organismi internazionali, è il fatto che sia necessario il consenso. E quindi, quando questo consenso non c’è, questi organismi non funzionano.







All the contents on this site are copyrighted ©.