Pakistan: l'impegno della Chiesa per la formazione dei giovani cattolici
Le priorità per i giovani cattolici pakistani sono la formazione alla fede, l’educazione
sul tema dei diritti umani, l’impegno alla costruzione della pace, secondo la Dottrina
sociale della Chiesa: il tutto per formare cittadini consapevoli e di valore. Lo dice
all’agenzia Fides padre Ashraf Gill, responsabile dell’Ufficio di pastorale giovanile
nell’arcidiocesi di Lahore, in Punjab, raccontando il suo lavoro di animazione degli
oltre 50 mila giovani cattolici presenti nelle chiese locali della sua arcidiocesi.
Alla vigilia delle attività di formazione estive, come un campo-scuola dedicato a
“Fede e ecologia”, padre Gill descrive “giovani vibranti nella fede, appassionati
nell’annuncio del Vangelo, convinti della loro identità cristiana, che rappresentano
una buona speranza per la Chiesa in Pakistan”. I giovani, rimarca, “si stanno preparando
per la Giornata Mondiale della Gioventù del 2013 in Brasile e sperano di potervi partecipare
numerosi”. Alla recente Gmg di Madrid, solo due giovani per diocesi hanno potuto partecipare,
nonostante oltre 1.000 richieste. La Spagna infatti non ha concesso il visto di ingresso
nel Paese, mentre molti giovani hanno avuto anche difficoltà economiche. La vitalità
della gioventù cattolica in Pakistan è forte. Di recente, mons. Rufin Anthony, vescovo
di Islamabad-Rwalpindi e presidente della Commissione per i giovani della Conferenza
episcopale, ha organizzato una settimana di formazione centrata sul messaggio del
Papa per la Giornata Mondiale della Pace 2012. Il vescovo ha parlato ai giovani di
“giustizia, uguaglianza, amore, rispetto, perdono e altri valori” che “ci permettono
di diventare persone di valore per la società”. All’incontro è intervenuto anche padre
John Shakir Nadeem, segretario esecutivo della Commissione episcopale per le Comunicazioni
Sociali, con una relazione su “Il ruolo dei media nell'educazione della gioventù”.
Padre Nadeem ha rimarcato il potere dei mezzi di comunicazione, lanciando un appello
ai media perché lavorino con le famiglie e le istituzioni educative promuovendo i
valori di unità, tolleranza, amore, uguaglianza, sacrificio, giustizia, rispetto dell’umanità
e fratellanza. Così, ha detto, si permette ai giovani di diventare “buoni cittadini”.
(R.P.)