Messa del Papa a Frascati: l'annuncio di Cristo è per la verità non il consenso. I
cristiani rileggano il Concilio
La Chiesa non predica ciò che gli uomini vogliono sentirsi dire ma la verità e la
giustizia. E' uno dei passaggi di Benedetto XVI nell’omelia della Messa celebrata
ieri mattina a Frascati davanti a ottomila fedeli. Una visita che arriva a 32 anni
di distanza da quella di Giovanni Paolo II. Presente alla celebrazione anche il cardinale
segretario di Stato, Tarcisio Bertone, vescovo titolare della diocesi tuscolana. La
cronaca nel servizio di Benedetta Capelli:
E’ la piazza
San Pietro di Frascati ad accogliere il Papa nella visita alla cittadina laziale che
dopo Roma ha dato più Pontefici alla Chiesa. Coincidenze importanti che sottolineano
un legame di affetto: non a caso Benedetto XVI parla di una visita fatta “per condividere
gioie e speranze, fatiche e impegni, ideali e aspirazioni”. “Grazie a Dio – aggiunge
– che mi ha mandato oggi a ri-annunciarvi questa Parola di salvezza”. E’ intorno alla
missione degli Apostoli – gli “inviati”, i “mandati” – che la riflessione del Papa
si sviluppa:
"Il fatto che Gesù chiami alcuni discepoli a collaborare direttamente
alla sua missione, manifesta un aspetto del suo amore: Egli non disdegna l’aiuto che
altri uomini possono recare alla sua opera; conosce i loro limiti, le loro debolezze,
ma non li disprezza, anzi, conferisce loro la dignità di essere suoi inviati".
Una
missione che richiede alcune istruzioni: l’essere distaccati dal denaro e dalle comodità
e mettere nel conto la possibilità di essere respinti ma anche perseguitati. “Essi
devono parlare a nome di Gesù – dice il Papa – senza essere preoccupati di avere successo”.
Come accadde al profeta Amos, chiamato da Dio a predicare contro i soprusi e le ingiustizie,
e cacciato dal sacerdote Amasia. Un rifiuto che non intacca la sua missione. “Egli
– sottolinea Benedetto XVI – continuerà a profetizzare, predicando ciò che Dio dice
e non ciò che gli uomini vogliono sentirsi dire”:
"E questo rimane il mandato
della Chiesa: non predica ciò che vogliono sentirsi dire i potenti Il loro criterio
è la verità e la giustizia anche se sta contro gli applausi e contro il potere umano".
E’
nel gesto di scuotere la polvere dai piedi, davanti alla gente che rifiuta l’annuncio,
che si esprime il distacco morale e materiale. Un annuncio che va accompagnato – dice
Gesù ai Discepoli – sempre dal servizio e dalla cura dei malati:
"Cura dei
malati corporale e spirituale. Parla delle guarigioni concrete delle malattie, parla
anche dello scacciare i demoni, cioè purificare la mente umana, pulire, pulire gli
occhi dell’anima che sono oscurati dalle ideologie e perciò non possono vedere Dio,
non possono vedere la verità e la giustizia. Questa duplice guarigione corporale e
spirituale è sempre il mandato dei discepoli di Cristo. Quindi la missione apostolica
deve comprendere due aspetti di predicazione della parola di Dio e di manifestazione
della sua bontà con gesti di carità di servizio e di dedizione".
Rivolgendosi
ai fedeli di Frascati, Benedetto XVI evidenzia l’importanza dell’impegno pastorale
che prima di tutto è impegno formativo. Quello che ha fatto Gesù con i Discepoli,
“li ha istruiti, li ha preparati, li ha formati anche mediante il tirocinio
missionario perché fossero in grado di assumere la responsabilità apostolica nella
Chiesa”. Genitori, parroci, fedeli laici sono tutti gli attori coinvolti nella formazione,
"il Signore chiama tutti, distribuendo diversi doni per diversi compiti nella Chiesa".
Chi è chiamato al sacerdozio, chi è chiamato alla vita consacrata, chi è chiamato
al matrimonio:
"La verginità per il Regno di Dio e il matrimonio sono entrambe
vocazioni, chiamate di Dio a cui rispondere con e per tutta la vita. Dio chiama: occorre
ascoltare, accogliere, rispondere. Come Maria: Eccomi, avvenga di me secondo la tua
parola".
Rispondere dunque attraverso la nuova evangelizzazione, approfittando
dell’Anno della Fede che inizierà ad ottobre, a 50 anni dall’apertura del Concilio
Vaticano II:
"I Documenti del Concilio contengono una ricchezza enorme per
la formazione delle nuove generazioni cristiane. per la formazione della nostra coscienza.
Quindi leggetelo, leggete il Catechismo della Chiesa cattolica e così riscoprite
la bellezza di essere cristiani, di essere Chiesa di vivere il grande 'noi' che Gesù
ha formato intorno a sé, per evangelizzare il mondo: il 'noi' della Chiesa, mai chiuso,
ma sempre aperto e proteso all’annuncio del Vangelo a tutti".
Da qui l’invito
all’unità e alla missionarietà. “Siate gente che prega – raccomanda il Papa – rimanete
legati a Cristo, portate il suo messaggio a tutti: piccoli, poveri e sofferenti”.
“Non siate divisi ma vivete da fratelli – conclude – perché il mondo creda che Gesù
è vivo nella sua Chiesa”.