2012-07-15 13:12:02

Cuba. Governo conferma: 3 morti e 158 casi accertati di colera sull’isola


Dopo giorni di silenzio, il governo cubano ieri sera ha confermato le tre vittime di colera e la presenza sull’isola di 158 contagi, definendoli, però, casi “isolati” e assicurando che la situazione è sotto il controllo del Ministero della Salute. Era da oltre un secolo che la malattia non faceva la sua comparsa a Cuba e la notizia ha spinto alcuni dei Paesi vicini come Messico e Venezuela ad adottare misure sanitarie straordinarie. Il servizio di Roberta Barbi:RealAudioMP3

Sono 158 e non 53 come affermato i primi di luglio, i casi di colera accertati a Cuba: lo ha confermato ieri sera il governo cubano in un comunicato che chiarisce anche il numero delle vittime, tre, finora, tutte anziane e residenti a Manzanillo, una città di circa 130 mila abitanti nella provincia orientale di Granma. Gli altri casi presenti, che le autorità definiscono “isolati, sarebbero comunque tutte persone contagiatesi nella cittadina, dove la situazione, secondo il Ministero della salute, che esclude il rischio di pandemia, è sotto controllo: attraverso la televisione la popolazione viene costantemente informata dei rischi di diffusione e invitata a incrementare le normali norme igieniche, come lavarsi frequentemente le mani, pulire bene gli alimenti, bollire l’acqua.

Le stesse precauzioni che molti Paesi - a partire dai vicini Messico e Venezuela da dove provengono la maggior parte dei turisti che si recano a Cuba - hanno adottato in aggiunta a misure di controllo sanitario straordinarie negli aeroporti. Molti, inoltre, gli Stato che hanno imposto ai loro viaggiatori l’obbligo di vaccinazione. Il colera di oggi, però, non sarebbe grave come quello del 1882, data dell’ultima epidemia a Cuba, perché causato da un vibrione meno aggressivo del biotipo classico: si cura con l’idratazione continua del paziente e, nei casi più gravi, con antibiotici. La raccomandazione è comunque di non sottovalutare sintomi quali diarrea e vomito. Quanto alle cause, sembra non siano da attribuirsi all’epidemia diffusasi nella vicina Haiti dopo il terremoto del gennaio 2010, bensì alle forti piogge che nel mese di giugno hanno contaminato l’acqua facendo aumentare i casi di diarrea, alcuni dei quali attribuiti al batterio del colera.








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