2012-07-14 12:26:18

Il commento al Vangelo della domenica del teologo padre Bruno Secondin


Nella 15.ma domenica del tempo ordinario, la liturgia presenta il brano del Vangelo nel quale Gesù invia i Dodici due a due ad evangelizzare e a guarire i malati, senza avere alcuna preoccupazione materiale e con questa raccomandazione:

“Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro”.

Su questo brano evangelico, ecco il commento del
padre carmelitano Bruno Secondin, docente emerito di Teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana:RealAudioMP3

Siamo alla prima esperienza di missione per i discepoli che Gesù si è scelto: semplici e dirette le parole da dire, ancora più povero l’equipaggiamento, perché non contrasti il messaggio: nessun li identifichi con quello che possiedono. E leggera anche l’andatura: non fissarsi in nessun luogo, ma fare solo delle soste provvisorie. E poi audaci nella libertà, fino a scuotersi simbolicamente di dosso la polvere dei luoghi dove l’accoglienza è negata.

La forza sarà nella Parola, nell’invito a cambiare mentalità e prospettiva, perché i sogni dei padri e le speranze dei profeti si stanno realizzando. Parola e casa, pane e dolori vanno mescolati, intrisi di fraternità e novità, perché ogni male abbia fine. E vanno due a due, per sorreggersi nella solitudine e per incoraggiare il cuore nella lotta al male. Perché non si annuncia un concetto, ma una nuova maniera di stare insieme, di mangiare il pane della fraternità e di portare i pesi della vita. È un’avventura, ma anche una promessa: Dio è in mezzo a noi, è vicino a ciascuno, basta aprire occhi, cuore e casa, e altro senso avrà la vita. Ma bisogna prendere posizione, mettersi in gioco: noi da che parte stiamo?







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