2012-07-13 14:01:56

Colombia. I vescovi: "Evangelizzare in mezzo al conflitto per dare speranza"


Si conclude oggi la 93.ma Assemblea plenaria dei vescovi della Colombia. Secondo le informazioni raccolte dall’agenzia Fides, tra i problemi che i vescovi hanno affrontato c'è la situazione di tensione e paura a causa della violenza, registrata in diverse zone, come il vicariato apostolico di Tierradentro. Lo stesso vicario apostolico, mons. Edgar Hernando Tirado Mazo, è intervenuto durante l’Assemblea per informare che la Chiesa sta lavorando per cambiare questa situazione. Attraverso le Commissioni parrocchiali di Pastorale sociale (Coppas), si cerca di arrivare ai fedeli in modo di creare una coscienza sociale, al fine di lavorare per uno sviluppo degno e così, lavorare anche per la pace e per la giustizia. "L'evangelizzazione non si ferma ad elementi teorici ma passa immediatamente ad azioni concrete, e cerca sempre il dialogo permanente con tutti" ha detto il vicario apostolico. Per il vescovo di Santa Marta, mons. Ugo Puccini Banfi, i problemi più urgenti sono la prostituzione e la droga. "Perfino gruppi di turisti stranieri arrivano nelle nostre località, come Taganga, soltanto per cercare droga e prostituzione" ha riferito il vescovo. "La povera gente del nostro popolo, dinanzi alla ricchezza del turista, perde la dignità e cede. Abbiamo davanti una grande sfida, dobbiamo riproporre la pastorale del mare, con i pescatori, e la pastorale del turismo". L’appello dei vescovi all’apertura dell’Assemblea, era stato quello di far cessare il conflitto armato nel Paese e concludere le trattative di pace con la guerriglia. Questo è diventato il tema principale della situazione della diocesi di Buenaventura, condivisa con altre diocesi. La presenza di gruppi armati illegali, il traffico indiscriminato di droga, le continue minacce di morte e lo sfruttamento minerario incontrollato, non hanno comunque trattenuto il vescovo di Buenaventura, mons. Héctor Epalza Quintero, dal portare il messaggio evangelico di speranza agli abitanti di questa regione della Colombia. “Viviamo una realtà difficile che coinvolge diversi attori, tutti al di fuori della legge, che si contendono il territorio a Buenaventura, nella Valle del Cauca, dove c'è una realtà sociale e politica molto complessa" ha detto il vescovo. La diocesi di Buenaventura, attraverso la Commissione diocesana "Vita, Giustizia, Solidarietà e Pace", è stata la prima a denunciare gli abusi contro la vita, come quando ha dato notizia dell'assassinio di quattordici donne nei centri abitati e di altri 60 omicidi avvenuti nelle miniere d'oro a cielo aperto, a Zaragoza, nella zona rurale. “Dobbiamo evangelizzare in mezzo al conflitto, riempire di speranza, di fede e di amore questo popolo che continua a credere. Ci impegniamo a vivere in missione permanente attraverso la Missione continentale della Nuova Evangelizzazione" ha concluso mons. Epalza. (R.P.)







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