Colombia. I vescovi: "Evangelizzare in mezzo al conflitto per dare speranza"
Si conclude oggi la 93.ma Assemblea plenaria dei vescovi della Colombia. Secondo le
informazioni raccolte dall’agenzia Fides, tra i problemi che i vescovi hanno affrontato
c'è la situazione di tensione e paura a causa della violenza, registrata in diverse
zone, come il vicariato apostolico di Tierradentro. Lo stesso vicario apostolico,
mons. Edgar Hernando Tirado Mazo, è intervenuto durante l’Assemblea per informare
che la Chiesa sta lavorando per cambiare questa situazione. Attraverso le Commissioni
parrocchiali di Pastorale sociale (Coppas), si cerca di arrivare ai fedeli in modo
di creare una coscienza sociale, al fine di lavorare per uno sviluppo degno e così,
lavorare anche per la pace e per la giustizia. "L'evangelizzazione non si ferma ad
elementi teorici ma passa immediatamente ad azioni concrete, e cerca sempre il dialogo
permanente con tutti" ha detto il vicario apostolico. Per il vescovo di Santa Marta,
mons. Ugo Puccini Banfi, i problemi più urgenti sono la prostituzione e la droga.
"Perfino gruppi di turisti stranieri arrivano nelle nostre località, come Taganga,
soltanto per cercare droga e prostituzione" ha riferito il vescovo. "La povera gente
del nostro popolo, dinanzi alla ricchezza del turista, perde la dignità e cede. Abbiamo
davanti una grande sfida, dobbiamo riproporre la pastorale del mare, con i pescatori,
e la pastorale del turismo". L’appello dei vescovi all’apertura dell’Assemblea, era
stato quello di far cessare il conflitto armato nel Paese e concludere le trattative
di pace con la guerriglia. Questo è diventato il tema principale della situazione
della diocesi di Buenaventura, condivisa con altre diocesi. La presenza di gruppi
armati illegali, il traffico indiscriminato di droga, le continue minacce di morte
e lo sfruttamento minerario incontrollato, non hanno comunque trattenuto il vescovo
di Buenaventura, mons. Héctor Epalza Quintero, dal portare il messaggio evangelico
di speranza agli abitanti di questa regione della Colombia. “Viviamo una realtà difficile
che coinvolge diversi attori, tutti al di fuori della legge, che si contendono il
territorio a Buenaventura, nella Valle del Cauca, dove c'è una realtà sociale e politica
molto complessa" ha detto il vescovo. La diocesi di Buenaventura, attraverso la Commissione
diocesana "Vita, Giustizia, Solidarietà e Pace", è stata la prima a denunciare gli
abusi contro la vita, come quando ha dato notizia dell'assassinio di quattordici donne
nei centri abitati e di altri 60 omicidi avvenuti nelle miniere d'oro a cielo aperto,
a Zaragoza, nella zona rurale. “Dobbiamo evangelizzare in mezzo al conflitto, riempire
di speranza, di fede e di amore questo popolo che continua a credere. Ci impegniamo
a vivere in missione permanente attraverso la Missione continentale della Nuova Evangelizzazione"
ha concluso mons. Epalza. (R.P.)