Camorra e rifiuti tossici. Un parroco del napoletano: stiamo morendo di cancro
C'è la mano della camorra dietro lo smaltimento illecito e i roghi di rifiuti e sostanze
tossiche, che in alcune zone delle provincie di Napoli e Caserta avvelenano l'aria
e diminuiscono l'aspettativa di vita. Zone dove,ormai da anni, nell'indifferenza delle
istituzioni e spesso anche dei mass-media, il rischio tumore è di molto superiore
alla media nazionale. Fabio Colagrande ha raccolto la testimonianza di don
Maurizio Patriciello, parroco a Caivano, provincia di Napoli:
R. – Ci sono
decine e decine di roghi ogni sera, ogni pomeriggio, ma soprattutto di notte, che
vengono appiccati: sono tonnellate di pneumatici che bruciano e su questa montagnole,
su queste pile, vengono poi fatte bruciare sostanze tossiche che vengono in questo
modo smaltite senza lasciare traccia. La mia parrocchia è in provincia di Napoli,
ai confini con Caserta, e questo rende più difficile la responsabilità dei vari Comuni
che fanno a "scaricabarile"… Siamo a cavallo di due province, Napoli e Caserta, e
con la complicità dei fratelli rom - che per pochi soldi sono le prime vittime che,
purtroppo, si trasformano in carnefici - appiccano questi roghi che sprigionano un
fetore infernale e sostanze tossiche che vengono inalate da bambini, ammalati, adolescenti.
C’è questo spettacolo terrificante. I morti per tumore ormai non si contano più. I
parroci che stanno in prima linea sanno molto bene quanti funerali hanno celebrato
e stanno celebrando. Anche dai manifesti funebri si nota che ormai non c’è più nessuno
che supera la soglia dei 50 anni e non bisogna neanche chiedere più perché una persona
muore. Ormai stiamo morendo tutti di tumore sotto gli occhi di tutti.
D. -
Don Maurizio, si dice che in questi incendi di rifiuti illegali che appestano e avvelenano
l’aria del napoletano e del casertano sia coinvolta la camorra. Cosa dice?
R.
– La camorra ha le mani in pasta dappertutto, su questo non ci sono dubbi. Ma la camorra
non avrebbe potuto fare niente se i nostri amministratori locali, se i nostri politici
fossero stati attenti al loro territorio, se le forze dell’ordine avessero tutelato
il loro territorio. Purtroppo, c’è questa ignavia. Io mi rendo conto che tanta gente
ha paura a parlare, ha paura a farsi avanti, su questo non ci sono dubbi. Però, stanno
lasciando morire uno dei terreni più fertili che nostro Signore Gesù Cristo aveva
regalato all’umanità. E’ uno scempio continuo, sotto gli occhi di tutti. La gente
non ne può più. Basta andare su Internet al sito "laterradeifuochi.it" per vedere
tutto lo scempio che avviene. La gente è vittima. L’altro giorno sono stato al capezzale
di una sorella che sta per andarsene con il Signore ed era una pena grande vedere
questa donna che ormai sta per morire, che non riusciva neanche a respirare.