Prostituzione, punire i "clienti" per liberare le "schiave"
"Come religiose
dell'Unione superiore maggiori d'Italia (Usmi) sottoscriviamo volentieri l'appello
dell'Associazione Papa Giovanni XXIII al premier Monti affinché la prostituzione sia
combattutta anche in Italia punendo severamente i clienti, come avviene da tempo in
Svezia e Norvegia e tra poco avverrà in Francia". Lo afferma Sr. Eugenia Bonetti,
responsabile dell'Ufficio tratta dell'Usmi, da sempre impegnata concretamente
nella pastorale dell'accoglienza e del recupero delle giovani donne costrette a prostituirsi.
"Ma una legge non basta - aggiunge Sr. Eugenia - serve prima di tutto uno sforzo educativo
di evangelizzazione per riapproprarci de nostri valori umani e spirituali e far capire
ai clienti che non si possono pagare il corpo di una minorenne e la sua dignità. Convincerli
che nessuna donna sceglie liberamente di vendere il proprio corpo". "Purtroppo
in Italia l'idea di punire i clienti non ha mai avuto fortuna politica - spiega Roberto
Gerali, dell'ufficio anti-tratta dell'Associazione Papa Giovanni XXIII
- perché nessun partito è disposto a perdere 10 milioni di voti. Tanti sono, infatti,
i clienti delle prostitute oggi nel nostro Paese". (A cura di Fabio Colagrande)