Nigeria, timori di un conflitto religioso in tutto il Paese
"Nelle comunità
cristiane nigeriane cresce il timore che gli attacchi degli islamisti alle Chiese
possano innescare un conflitto religioso ed etnico in tutto il Paese".Suor
Caterina Dolci, missionaria delle Suore del Bambin Gesù di Nicola Barré, da 27 anni
in Nigeria, nello stato di Taraba (Nord-Est), racconta la paura dei cristani locali,
da tempo nel mirino della setta integralista Boko Haram. "Sappiamo che gli
attentati contro le Chiese hanno in realtà motivazioni politiche. Alla radice c'è
la volontà di alcuni gruppi musulmani di rovesciare il presidente cristiano, Goodluck
Jonathan, per conquistare il potere. L'obiettivo è metterci gli uni contro gli altri
per distruggere il Paese". "Il grosso problema è che il Governo sembra incapace di
difenderci" spiega Sr. Caterina. "Il presidente è in realtà debole politicamente
e la popolazione si sente abbandonata e non si fida più neanche dei militari e della
polizia". "Prima la convivenza tra musulmani e cristiani non era un problema, ma negli
ultimi anni è diventata più difficile. Anche da noi, dove non ci sono stati attacchi
gravi, è nata la sfiducia tra le due comunità". "Siamo grati alle iniziative dei
parlamentari e delle altre organizzazioni italiane. E' importante che i governi europei
facciano pressione sulle autorità politiche nigeriane per fermare la strage di cristiani,
anche perché gli attentati aumentano, anche in zone prima pacifiche" conclude Sr.
Caterina. "Noi che siamo giù possiamo solo cercare di promuovere il dialogo e
la fiducia tra le comunità". (A cura di Fabio Colagrande)