2012-07-12 15:20:13

Incontro tra i leader religiosi e le istituzioni Ue: puntare sulla famiglia per uscire dalla crisi


“Solidarietà intergenerazionale: stabilire i parametri per la società di domani in Europa”: su questo tema si è tenuto stamani a Bruxelles, in Belgio, il summit annuale tra i leader religiosi europei e i vertici istituzionali dell’Ue. L’incontro, l’ottavo in ordine di tempo, è stato promosso da José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, e co-presieduto da Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo, e Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio Ue. Tra i rappresentanti cattolici presenti, anche mons. André-Joseph Léonard, arcivescovo di Malines-Bruxelles, il quale, nel suo intervento, ha ribadito che “di fronte alla crisi economica, e non solo, che attanaglia l’Europa” è necessario puntare al “rafforzamento della famiglia, unico metodo sostenibile per uscire dalla congiuntura attuale”. Tutto ciò, naturalmente, ha sottolineato il presule, “implica passi coraggiosi nel campo della politica fiscale, un sostegno finanziario per il terzo o il quarto figlio, e misure sociali che promuovano l’equilibrio tra il lavoro e la vita familiare”. Dal suo canto, mons. Giovanni Ambrosio, vice presidente della Commissione degli Episcopati della Comunità europea (Comece), ha sottolineato la necessità che l’Europa e i suoi Stati membri preservino la domenica come giorno di riposo settimanale comune: “Specialmente per la famiglia, per la vita spirituale dei suoi membri e per i rapporti umani, sia interni che esterni al nucleo familiare, la domenica come giorno settimanale comune da dedicare al riposo è di fondamentale importanza”. Il presule ha inoltre richiamato l’impegno che le Chiese europee, insieme ai sindacati e alle organizzazioni civili, hanno portato avanti per tutelare la dimensione festiva della domenica. Sulla drammatica situazione della disoccupazione in Spagna si è invece soffermato mons. Adolfo Gonzales Montes, vescovo di Almeria, il quale ha denunciato “le pratiche politiche irresponsabili ed immorali che portano a sacrificare le generazioni più giovani”, tanto che attualmente il tasso di disoccupati, in Spagna, arriva al 50%. Per questo, mons. Gonzales Montes ha invitato l’Unione Europea a “promuovere misure davvero efficaci per combattere la disoccupazione giovanile e a sostenere il ruolo dei fondi europei, inclusi quelli da destinare alle politiche giovanili”. Infine, mons. Virgil Bercea, vescovo di Oradea Mare, in Romania, e secondo vice presidente della Comece, ha chiesto alle istituzioni europee di creare meccanismi specifici per contribuire ad uno sviluppo economico più veloce dei Paesi dell’Ue: “Tali meccanismi – ha spiegato il presule – dovrebbero comprendere la trasparenza nella gestione del denaro pubblico, la garanzia di un sistema giudiziario indipendente, lo sradicamento della corruzione, la tutela dei diritti umani e della libertà religiosa”. (I.P.)







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