Nel 2013 ci ritroveremo
alla settimana Sociale dei cattolici italiani a Torino su un tema caro ai cattolici,
che vorremmo fosse poi proposto con forza e convinzione, come quello sulla famiglia
e su come la famiglia possa essere un indicatore di qualità per la vita dell’Italia.
La cosa più importante, afferma a 105 Live Edoardo Patriarca, segretario del
Comitato promotore Settimane Sociali Cattolici italiani, è che il ruolo dei cattolici
in questa stagione resta un ruolo importante e strategico. Se gli amici di Todi hanno
a cuore l’organizzazione di una nuova forma politica si vada avanti. Vedo però urgente
un impegno cattolico anche nelle organizzazioni politiche che sono oggi presenti nello
scenario nazionale, penso all’Udc, al Pdl ed ai cattolici impegnati nel Pd. Devo
dire in termini positivi, che finalmente, a settembre, saranno pubblicati gli atti
delle Settimana Sociale di Reggio del 2010, con un po’ di ritardo. Inutile nascondercelo.
La rilettura di quegli atti, la lettura di quell’agenda, tornerà ad evidenziare come
quel percorso ormai del 2010 sia stato un percorso di grandissimo rilievo, perché
quei temi che abbiamo proposto a Reggio Calabria sono ancora l’agenda del Paese. Cinque
aree tematiche di speranza per il Paese, lo ricordo, dedicate a lavoro, scuola, inclusione,
mobilità sociale, università, e riforme a partire dalla legge elettorale dando agli
elettori un potere reale di scelta e di controllo. Resta, però, ancora una differenza,
non buona, tra un’Italia cattolica un po’ elitaria e un Italia cattolica popolare.
Credo che questo divario ci sia. Che rischiamo un po’ quello che rischia la politica.
Dei ragionamenti che hanno una loro validità teorica ma che non hanno niente a che
vedere, o poco, con la vita quotidiana delle persone. E’ un lusso che non ci possiamo
permettere, perché la vita del popolo è strettamente connessa all’annuncio del Vangelo.
(a cura di Luca Collodi)