Un omaggio a Debussy alla 69.ma Settimana musicale senese
Apre questa sera Jurij Temirkanov con l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo e
chiude il 3 agosto, con un concerto straordinario, Maurizio Pollini: alla 69.ma Settimana
musicale senese, organizzata dall’Accademia Musicale Chigiana, si guarda al presente
con una affermata compositrice serba, le Olimpiadi alle porte e un omaggio a Claude
Debussy. Il servizio di Luca Pellegrini:
Note russe per
il concerto inaugurale affidato a una delle Orchestre più famose del mondo, affiancata
a una giovanissima star, la giapponese Sayaka Shoji, con il suo prezioso Stradivari
“Elman” del 1729; poi ancora una presenza femminile, quella della compositrice serba
Isidora Žebeljan che presenta in prima esecuzione assoluta “Due teste e una ragazza”,
fiaba musicale ispirata a un’antica leggenda indiana rivisitata in chiave slava; segue
un’inaspettata celebrazione delle Olimpiadi londinesi, affidata ai virtuosismi vocali
e strumentali del settecento con l’Orchestra Barocca di Venezia diretta da Andrea
Marcon e due ottime soliste di canto; infine, Claude Debussy, nel 150.mo anniversario
della nascita, con un omaggio resogli addirittura dalla compagnia di marionette più
famosa d’Italia, quella milanese di Carlo Colla e figli. Pur con appuntamenti ridotti,
causa la crisi, Aldo Bennici, direttore artistico della storica manifestazione
toscana, ha costruito un programma sempre di alto profilo artistico legato, in modo
diverso, agli stimoli e alle celebrazioni del nostro presente, come spiega ai nostri
microfoni:
R. – Una grande festa iniziale, con l’Orchestra di San Pietroburgo
e Temirkanov. Ma quello che a me interessa molto è che suona una nostra ex allieva.
Qui abbiamo avuto tanti bambini prodigio e lei, entrata a 11 anni, a 16 anni aveva
già vinto il Paganini. Era allieva di Uto Ughi. Desidero, almeno finché sarò qui,
fare una produzione contemporanea, ossia creare un lavoro dal nulla. Sono rimasto
affascinato da questo tipo di musica e sono rimasto affascinato da questa signora,
perché ha una scrittura molto densa e in più adopera il materiale della sua terra.
L’altra cosa sono le Olimpiadi. Questo testo del Metastasio è un po’ un gioco e credo
sia stato scritto da più di 50 musicisti. L’altro, invece, è quello di Debussy, ed
è strano, perché la prima esecuzione de “La boîte à joujoux” in Italia è stata fatta
dai fratelli Colla, in forma privata per i Visconti di Modrone. La cosa che si potesse
riprendere con la stessa compagnia, mi ha affascinato molto. Anche in questo programma
la mia idea era quella di far sorridere. In questo momento, forse, è l’unica cosa
che possiamo desiderare: un sorriso.