Legge elettorale: l' iter parte dal Senato. Sulla riforma l'impegno del Mov. politico
per l'unità
Parte dal Senato l'iter della riforma della legge elettorale: lo ha chiarito il presidente
della Camera, Gianfranco Fini, durante la Conferenza dei capigruppo convocata nel
pomeriggio a Palazzo Madama. Nel corso della riunione è stato chiarito che non c'è
nessuna ''volontà di braccio di ferro tra Camera e Senato'' in quanto si tratta di
una questione ''prettamente politica''. La conferenza ha approvato, a maggioranza,
la proposta del presidente del Senato, Renato Schifani, di affidare alla prima commissione
dieci giorni di tempo per arrivare ad un testo base sulla riforma. Proprio ieri in
una lettera ai presidenti delle Camere, il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, aveva
definito "non più rinviabile" la presentazione in Parlamento di una o più proposte
di legge elettorale. Richiamare la politica sulla necessità di trovare un accordo
sulla questione è quello che cerca di fare da tempo, con diverse iniziative, anche
il Movimento politico per l’unità, che affonda le sue radici nella spiritualità dei
Focolari. Ma perché è ritenuto centrale questo impegno? Al microfono di Adriana
Masotti, Paolo Loriga, portavoce del Movimento politico per l’unità:
R. - E’ sicuramente
centrale la questione perché si tratta proprio di tornare ad alimentare il rapporto
tra eletti e elettori. Con la legge elettorale vigente, in pratica, non c’è la possibilità
da parte dei cittadini di eleggere il candidato prescelto. Noi, da oltre due anni,
operiamo proprio con questo obiettivo.
D. - Nei mesi scorsi si era parlato
a lungo della disaffezione dei cittadini nei confronti della politica. Voi avete incontrato
tante persone, attraverso incontri pubblici, raccolte di firme, articoli, avete creato
occasioni di dialogo…. Qual è la vostra impressione adesso su questa distanza tra
cittadini e politica?
R. - La distanza permane ed è stata anche comprovata
dall’alto astensionismo nelle elezioni amministrative dello scorso maggio. Però, organizzando
dibattiti in tante città di Italia per parlare sulla riforma della legge elettorale
abbiamo trovato, da una parte, un disagio crescente, se resta questa legge elettorale,
dall’altra, invece, l’intenzione di tornare a partecipare in prima persona. Basta
vedere la disponibilità di tanti a far parte di liste amministrative nelle ultime
elezioni. C’è la necessità di far pressione sui partiti perché effettivamente la legge
elettorale vigente possa cambiare. E’ una grande preoccupazione per tutti vedere invece
l’inerzia del parlamento. Da qui anche, come Movimento politico per l’unità, un impegno
che si è fatto più serrato con un convegno che abbiamo fatto lo scorso 22 marzo nell’Aula
dei gruppi parlamentari alla Camera con la partecipazione di esponenti dei vari partiti,
una raccolta di firme che stiamo facendo, per tornare poi a settembre, a livello regionale,
a incontrare i parlamentari per spingerli ancora di più affinché si arrivi ad un’effettiva
riforma della legge elettorale. Da settembre in poi il tempo si fa decisivo.
D
. – Il Movimento politico per l’unità non indica ricette ma indica gli obiettivi.
Vogliamo riassumerli brevemente?
R. - Non indica scelte tecniche perché queste
sono competenza specifica dei due rami del parlamento, della politica e dei tecnici
della politica riguardo alla riforma elettorale. Mentre le istanze che portiamo avanti
come Movimento politico per l’unità sono quelle di fondo che esprimono anche le esigenze
chiare della società civile: un parlamento che sia effettivamente rappresentativo
del Paese, un governo che possa avere una solida governabilità e anche partiti che
siano più attenti alle esigenze dei cittadini, facendo propria questa istanza di grande
carattere.