Africa: aborti in aumento e crollo della famiglia a nove anni dal Protocollo di
Maputo
Sei milioni di aborti solo nel 2011; ampia diffusione di pratiche come la sterilizzazione
delle donne; ricorso sistematico alla contraccezione e a metodi di controllo delle
nascite, che promuovono un programma di radicale trasformazione delle società africane,
orientandole verso le ideologie distruttive della vita umana: sono le conseguenze
del “Protocollo di Maputo”, di cui ricorre il nono anniversario della sua approvazione
da parte dell'Assemblea dell'Unione Africana” a Maputo, in Mozambico nel 2003. A fare
il bilancio dei danni provocati da queste linee guida è padre Shenan Boquet, presidente
dell’Ong “Human Life International” (Hli), impegnata in tutto il mondo in difesa della
vita nascente. Il religioso, sentito dalla Fides, spiega che il protocollo “ha messo
in moto una agenda che ha radicalmente influenzato il continente africano, incoraggiando
i gruppi di controllo della popolazione in Africa. I sostenitori del Protocollo di
Maputo – prosegue padre Boquet - vogliono farci credere che l'obiettivo primario del
loro documento è la lotta alla mutilazione genitale femminile (Mgf), un crimine efferato
che viola la dignità delle donne e colpisce quasi due milioni di donne africane ogni
anno”. Tuttavia, la Mgf è menzionata solo una volta nel documento, che si concentra
perlopiù su temi come la legalizzazione dell'aborto, la contraccezione e la sterilizzazione.
“Il documento – aggiunge – promuove un cambiamento della famiglia tradizionale chiedendo
l'eliminazione della discriminazione nei confronti delle donne, che è sempre ingiusta
e immorale. Tuttavia l'uso di questo termine all'interno del protocollo è destinato
a promuovere il libero esercizio dei diritti sessuali delle donne, vale a dire la
libertà di ricorrere ad aborto, contraccezione e sterilizzazione”. Il Protocollo chiede
il libero uso e la distribuzione di contraccettivi abortivi e stabilisce che gli Stati
africani adottino “nuovi metodi pedagogici per modificare i modelli sociali e culturali
di comportamento di donne e uomini. E’ il tentativo radicale di ridisegnare e riorientare
le menti e le vite di milioni di persone, con una propaganda di morte che distrugge
il fondamento stesso di una società e mette in discussione la sua esistenza futura”,
afferma padre Boquet. “Tali politiche provocano il crollo della famiglia, la crescita
del numero degli orfani, delle famiglie senza padre e della promiscuità” conclude
il presidente del Human Life International, secondo il quale la mentalità contraccettiva
e abortiva, legalizzata e approvata dal Protocollo di Maputo, “non porterà ad un minor
numero di aborti, come i suoi sostenitori vorrebbero farci credere, ma molti più aborti”.
Infatti, secondo le stesse associazioni che promuovono il controllo della popolazione
come “Planned Parenthood”, il numero degli aborti in realtà è cresciuto in Africa
tra il 2003 e il 2008. (M.G.)