La devozione dei romani per l'icona della Madonna di San Luca nel Monastero di Santa
Maria del Rosario
Il Monastero di Santa Maria del Rosario, a Roma, tenuto dalla monache domenicane di
clausura, custodisce da vari secoli l’antichissima e venerata icona della Madonna
di San Luca. Di provenienza orientale, la suggestiva immagine della Vergine, è stata
da sempre oggetto di approfonditi studi di esperti per datarne l’epoca della realizzazione
e stabilirne l’origine. La Madonna di San Luca è meta continua di fedeli ed anche
Benedetto XVI, il 24 giugno 2010, si è recato nel Monastero per venerare quest’immagine
mariana davvero unica. Il servizio di Giancarlo La Vella:
Monte Mario,
il colle più alto di Roma, ospita, lontano dai clamori e dal caos del centro città,
il Monastero domenicano di Santa Maria del Rosario. Adiacente all’istituto, la chiesa
nella quale, dietro una grata, è presente la Madonna di San Luca, visibile in originale
durante la Messa domenicale o su richiesta in altri giorni. La tradizione vuole che
il dipinto sia stato realizzato miracolosamente dallo stesso San Luca su una tavola
di tiglio. Raffigura la Vergine orante, su fondo dorato, senza il Bambino, in atteggiamento
supplice ed è probabilmente la più antica immagine mariana su tavola esistente a Roma.
Oggetto di grande devozione, le monache domenicane la venerano e la invocano con sentimento
filiale. Suor Maria Angelica Ubbriaco, madre priora dell’istituto:
“Dal
1221 la Madonna è stata nel nostro monastero e ci ha seguite in tutti gli spostamenti
che abbiamo fatto. Quindi, per noi rappresenta tutto, dopo Gesù. Quegli occhi ci penetrano,
ci parlano e sembra che ci dicano ‘Venite a me perché io sono qui per voi’”.
Databile
nel VI-VII secolo per Hans Beling, poco più recente per Carlo Bertelli, che ne ha
curato il restauro nel 1959, l’icona rivela una provenienza orientale. Come già aveva
fatto Giovanni Paolo II, due anni fa la visita di Benedetto XVI al Monastero. Il Santo
Padre ha sostato in preghiera di fronte alla Madonna di San Luca e di quella giornata
le monache hanno un imperituro ricordo. Ancora la madre priora:
“E’ per
noi motivo di gioia e di gratitudine al Signore, perché avvicinare il Santo Padre
non è stato solo avvicinare il Vicario di Cristo, ma soprattutto avvicinare una persona
completamente dedicata a Dio e alla gente, una persona straordinaria e alla portata
di tutti; è stata una cosa bellissima, che ricorderemo con tanto affetto e con tanto
amore”.
Le monache domenicane custodiscono anche preziose reliquie di San
Domenico, Santa Caterina da Siena e altri Santi domenicani all’interno del Monastero,
luogo di pace, meditazione e preghiera, nel quale visse anche per un periodo il musicista
Franz Liszt, che ne trasse ispirazione per alcune sue composizioni.