2012-07-07 15:18:34

Giustizia: soppressi 37 tribunali e cancellate 220 sezioni distaccate. Auriemma: una revisione necessaria


Spending review. Uno dei capitoli riguarda la giustizia. Soppressi 37 tribunali e 38 Procure; cancellate 220 sezioni distaccate; annullate 674 sedi dei giudici di pace per un totale di mille edifici che verranno dismessi. Nessun taglio agli organici: i dipendenti amministrativi e i magistrati saranno "redistribuiti sul territorio". Mancano però ancora i pareri non vincolanti delle commissioni giustizia di Camera e Senato e del Consiglio Superiore della Magistratura e la stesura definitiva prevista a settembre. Una revisione necessaria per il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli: ora bisognerà "verificare caso per caso se vi siano modifiche da proporre”. Critiche vengono invece mosse dagli avvocati, pronti allo sciopero. Debora Donnini ha chiesto un commento a Paolo Auriemma, componente del Csm:RealAudioMP3


R. – Oggi si parla particolarmente di spending review: in realtà la razionalizzazione del sistema giustizia è un fatto che viene da lontano, è un fatto che viene da una richiesta dell’intero sistema giustizia da anni. In particolare, ciò che oggi è stato portato all’esame del Consiglio del ministri è quella legge delega che fu fatta dal precedente governo. Quindi non è un decreto legge quello che noi andiamo ad adottare oggi, ma una delega al governo per la rivisitazione delle circoscrizioni giudiziarie, della geografia giudiziaria italiana che risale al 1860 circa, addirittura prima dell’Unità di Italia. Allora si prese atto dei tribunali che erano sul territorio – la famosa “Legge Rattazzi”. Da allora nulla è stato fatto. Finalmente oggi riteniamo che ci si muova in un’ottica di ricostruzione del sistema della geografia giudiziaria che può portare ad una razionalità del sistema. Portando ad una razionalità, porterà anche dei risparmi per il Paese.

D. – Il precedente assetto rispondeva anche a difficoltà di spostamenti. Oggi probabilmente le cose sono cambiate: secondo lei, quindi, può portare dei vantaggi proprio nella stessa amministrazione della giustizia?

R. – Assolutamente sì! L’assetto degli uffici giudiziari è un assetto addirittura pre-unitario. Questo lavoro cerca di riassestare il sistema, facendo in modo che gli uffici siano di dimensioni tali da poter essere agili e dare quindi una risposta di giustizia più rapida. Questo comporta naturalmente una ridefinizione della geografia giudiziaria sul territorio: eliminare gli uffici troppo piccoli, ripensare agli uffici molto grandi, eliminare quelle piccole realtà che servivano localismi quali erano le cosiddette sedi distaccate; quelle che un tempo si chiamavano preture oggi vengono abolite. Quindi nuclei, non troppo piccoli e non troppo grandi, agili e in grado di dare una maggiore risposta di giustizia. E poi – ripeto – c’è anche l’aspetto economico.

D. – Il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli, ritiene ragionevole questo intervento e dice che la revisione delle circoscrizioni giudiziarie era necessaria e che ora bisognerà verificare,caso per caso, se vi siano delle modifiche da proporre…

R. – Ovviamente io sono assolutamente in linea con quello che – ripeto – l’intera cultura giuridica ha chiesto per anni. Questa revisione era necessaria. E’ chiaro che il governo propone uno schema e se lo manda alle Commissioni Giustizia di Camera e Senato e se lo manda al Consiglio Superiore per avere il loro parere, noi non possiamo non prendere atto che degli aggiustamenti, dei suggerimenti si possano fare proprio in questa fase. Dovremo esaminare con attenzione lo schema di decreto legislativo e andare a vedere le singole situazioni: per quel che riguarda il Consiglio superiore solo e unicamente sotto il profilo dell’organizzazione degli uffici ai fini della migliore funzionalità del sistema. Altre saranno le valutazioni di Camera e Senato: non sono certo identiche le valutazioni delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato con quelle del Csm. Naturalmente suggerire vie migliori, se ce ne sono… Senz’altro lo spirito del decreto, al di là dei tecnicismi che potremo trovare o dei difetti e pregi che potremmo trovare nel singolo punto, è lo spirito che proprio tende - e che quindi è condivisibile – a migliorare l’intero sistema giustizia per una risposta di giustizia più pronta.








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