Fmi:la crisi coinvolge anche i Paesi emergenti. Atene chiede più tempo per risanare
i conti
L'economia mondiale sta peggiorando e la crisi è diventata negli ultimi mesi “più
preoccupante”: dopo il monito lanciato dal presidente della Bce Mario Draghi, e' la
numero uno del Fmi Christine Lagarde a suonare l'allarme e a chiedere che l'Unione
europea faccia di più. Il servizio è di Salvatore Sabatino:
A soffrire
non è più solo l’Europa, ma anche gli Stati Uniti e, cosa più preoccupante, la Cina,
il Brasile e l’India. Quei Paesi emergenti che, fino a questo momento, erano il traino
dell’economia mondiale; Christine Lagarde lo dice con forza e annuncia che le prossime
stime del Fondo Monetario, “saranno riviste al ribasso”. Dichiarazioni che deprimono
le borse, già in caduta dopo i dati deludenti sulla disoccupazione Usa, rimasta ferma
all'8,2%, lo stesso livello di maggio. Intanto al Parlamento di Atene, ieri, il primo
discorso ufficiale del neo-premier Samaras. La Grecia – ha detto - chiede ai creditori
più tempo per risanare i conti pubblici, a causa della profonda recessione e in cambio
dello stretto rispetto del piano di risanamento concordato con l'Europa. Una situazione,
quella Greca, evocata anche dal ministro delle Finanze cipriota, Vassos Shiarly, il
quale ha sottolineato che le difficoltà finanziarie dell’Isola sono state causate
dal coinvolgimento dei privati nell'ultimo salvataggio del Paese ellenico e ora il
governo di Nicosia si aspetta che l'Ue mostri la sua solidarietà prestando quanto
necessario per ricapitalizzare le banche. Un’attesa che, però, sarà carica di tensione,
visto che Bruxelles ha mal digerito la richiesta di un prestito da 6,18 miliardi di
dollari avanzata da Cipro alla Russia.