Kenya: l’impegno ecumenico dei cristiani nella salvaguardia del creato
“Realizzare il sogno di costruire una società, un pianeta e una Chiesa sani”: è questo
l’impegno preso congiuntamente dalla Conferenza episcopale del Kenya (Kec) e dall’Alleanza
delle religioni e conservazione (Arc), un’organizzazione non governativa che opera
con i diversi gruppi di fedeli nel mondo per tutelare l’ambiente. In una nota a firma
di mons. James Maria Wainaina, presidente della Commissione episcopale per la vita
e l’apostolato dei laici, la Chiesa del Kenya scrive: “La tradizione cattolica insegna
che la creazione è parte del piano di salvezza di Dio” e quindi “tutti i fedeli di
Cristo devono mostrare rispetto per il Creatore attraverso una buona gestione del
Creato”. Di qui, l’impegno che la Kec ha preso insieme all’Arc per “sviluppare un
piano pastorale a lungo termine sulla salvaguardia del Creato”. Tutti i gruppi di
fedeli sono quindi invitati “a proteggere l’ambiente nelle loro istituzioni”. “Tale
iniziativa – si legge ancora nella nota – rappresenta un approccio pastorale all’ecologia,
in particolare a guardare all’ambiente dal punto di vista della fede”. Per questo,
la Kec ribadisce l’importanza di dedicare alcune catechesi ed omelie a questo tema,
così che “tutti i cristiani partecipino attivamente e in modo integrale alla salvaguardia
del pianeta Terra”. L’invito della Chiesa keniota è rivolto a “religiosi, sacerdoti,
catechisti, laici, giovani, donne e uomini che diano priorità all’impegno nella tutela
ambientale come modo di portare avanti la missione di Dio, del quale l’uomo è immagine”.
L’impegno dei cristiani deve coinvolgere “l’educazione, la pastorizia e l’agricoltura”
e deve svilupparsi “nelle istituzioni, nelle scuole, nelle parrocchie, nei centri
pastorali”. “La cooperazione, la creatività ed il contributo di tutti – conclude la
nota – sono necessari per realizzare, insieme, il sogno della salvaguardia del Creato”.
(I.P.)