Daraa, Aleppo, Homs. Sono solo alcune delle località siriane che anche ieri sono state
teatro di bombardamenti: almeno una quarantina i morti e decine i feriti. Per il terzo
giorno consecutivo, inoltre, è stata palpabile la tensione al confine con Turchia;
nonostante il presidente Assad, in TV, si sia detto dispiaciuto per l’abbattimento
di un aereo di Ankara, due settimane fa, da parte dell’artiglieria siriana. Il servizio
di Marina Calculli: La Russia non
parteciperà alla riunione degli “Amici della Siria” prevista per venerdì a Parigi,
in cui sarà presente anche Hillary Clinton. Non è stupito il ministro degli esteri
francese Fabius, che però ribadisce: “Mosca, comunque, non è fuori dalle trattative”.
Il Cremlino prepara intanto una riunione con il Consiglio Nazionale Siriano, da due
giorni riunito al Cairo nel tentativo di raggiungere una difficile unità. Sul terreno
un’ennesima giornata di combattimenti in molte zone del paese ha lasciato sul terreno
diverse decine di morti. E intanto da Human Right Watch giunge un nuovo report degli
orrori: nel paese ci sarebbero 27 centri di detenzione dove stupri, violenze e torture
sono pratiche consuete. Continua intanto a salire la tensione con Ankara, dopo l’episodio
del Phantom F4 turco da parte dell’aviazione siriana. Ma Assad cerca di calmare le
acque: “ci scusiamo al 100%. Il velivolo è stato scambiato per un jet israeliano”.
E dal palazzo di vetro Kofi Annan difende la soluzione diplomatica: “la strada è lunga
e accidentata ma, se verranno applicati, gli accordi di Ginevra avranno effetto”.