La disoccupazione
giovanile in Italia è arrivata a toccare il 36,2%. Un picco storico che, assicura
l’Istat, non si registrava dal lontano 1992. In pratica 4 giovani su 10 di età
compresa tra i 15 ed i 24 anni cercano lavoro ma non lo trovano. Una situazione gravissima.
Eppure, se si analizzano bene altri dati che arrivano dal mondo delle imprese ci si
accorge che la questione potrebbe essere meno drammatica di quella che è diventata.
Perché, in realtà, nel nostro Paese il lavoro non manca. Manca chi ha voglia di occupare
posti considerati tropo faticosi o socialmente poco gratificanti. Così, da qualche
decennio a questa parte, continuano a non rispondere all’appello nuovi falegnami,
sarti, saldatori, panettieri, gelatai, calzolai, badanti ed infermieri: insomma, centinaia
di migliaia di posti disponibili che in parte vengono occupati da immigrati. La controprova?
Eccola: nel primo quadrimestre di quest’anno 160mila italiani hanno perso il proprio
posto mentre sono stati assunti 88mila immigrati. ( a cura diFederico Piana)