2012-07-02 14:19:01

Si aggrava la situazione umanitaria nel Nord del Mali


Il peggioramento della situazione umanitaria nel nord del Mali e la distruzione dei mausolei di Timbuctù sono stati al centro di un intervento del segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon. Secondo l’ultimo rapporto dell’Ufficio dell’Onu per il coordinamento degli aiuti umanitari (Ocha) gli sfollati interni sono 158.857. In un comunicato diffuso ieri, il massimo rappresentante delle Nazioni Unite ha ribadito il suo sostegno agli sforzi per risolvere la crisi condotti in particolare da Unione Africana e Comunità economica dei Paesi dell’Africa occidentale (Cedeao), riunitasi giovedì e venerdì scorso per affrontare la questione maliana e gli altri fronti caldi della regione, ma ha anche manifestato rammarico per la perdita di patrimoni culturali senza prezzo come i mausolei di Sidi Mahmoud, Sidi Moctar e Alpha Moya. I mausolei – scrive la Misna - erano stati inseriti soltanto la scorsa settimana nella lista del patrimonio mondiale in pericolo. La decisione era stata presa dal Comitato del Patrimonio mondiale dell’Unesco (Organizzazione Onu per l’educazione, la scienza e la cultura) riunito a San Pietroburgo. Sebbene invocata dal governo di Bamako, la misura potrebbe però aver sortito l’effetto contrario a quello sperato, spingendo Ansar al Din – uno dei gruppi armati che controlla il nord del Mali – a distruggere luoghi di culto e pellegrinaggio che esulano dalla sua rigida interpretazione dell’islam. Di quella lista fa parte anche la tomba di Askia, a Gao, ancora apparentemente integra. A Gao gli islamisti del Movimento per l’unicità e il jihad nell’Africa occidentale (Mujao) stanno intanto consolidando il controllo della città, completamente sottratta all’influenza già relativa dei tuareg del Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla). Di questi ultimi, cacciati da Gao ma anche da Timbuctù, non sono ancora chiari né posizione né possibili nuovi obiettivi. C’è poi da dire dei rifugiati registrati in Burkina Faso, Mauritania e Niger: almeno 181.742. A questi occorre aggiungere i migliaia che hanno trovato riparo in Algeria dove gli aiuti non sono coordinati dalla comunità internazionale. (F.S.)







All the contents on this site are copyrighted ©.