Super domenica elettorale in Messico. Si vota anche per il nuovo presidente
Poco meno di 80 milioni di messicani alle urne, oggi, per eleggere il nuovo presidente
del Paese, per rinnovare completamente la Camera dei Deputati, il Senato, e oltre
900 governi municipali, incluso quello della capitale Città del Messico. FrancescaAmbrogetti:
Si
stanno svolgendo senza incidenti le elezioni in Messico, Paese segnato dalla narco-guerra
e dalla violenza, alle porte di una significativa svolta politica. Secondo i sondaggi
il Messico volterà pagina dopo queste elezioni, All’opposizione dal 2000, lo storico
Partito Rivoluzionario Istituzionale, che ha governato il Paese nel secolo scorso
per 71 anni, dovrebbe tornare al potere. Al candidato del Pri, Enrique Peña Nieto,
che si presenta con i Verdi come esponente di una compagine rinnovata, si attribuisce
un’ intenzione di voto del 44% , con uno scarto di almeno 10 punti sul rivale. Andrés
Lopez Obrador del Movimento Progressista di sinistra spera ancora in una sorpresa
mentre si considerano quasi nulle le posibilità di Josefina Vazquez, del Partito
Azione Nazionale, di destra, al governo. Le urne, si afferma, faranno pagare al Pan
il prezzo di aver risollevato l’ecomia dalla crisi del 2009, ma di non aver passato
l’esame della distribuzione. Circa il 40 per cento dei messicani sono poveri e la
disoccupazione dilaga, In particolare tra i giovani, mano d’opera e vittime dei cartelli.
L’intervento dell’esercito, voluto dall’attuale governo, non ha risolto il problema,
anzi ha accresciuto la violenza. Oltre 50 mila i morti nei sei anni di governo di
Calderon, una cifra senza precedenti. E’ il clima nel quale votano i messicani, che
non hanno ascoltato durante la campagna proposte concrete di soluzione.