2012-06-30 14:19:22

I vescovi croati: l’ora di religione nelle scuole pubbliche è discriminata


L’ora di religione nelle scuole pubbliche della Croazia viene “spesso presentata come inutile” e “messa in discussione”, divenendo oggetto di “varie forme di discriminazione”: è la denuncia dei vescovi croati, resa nota due giorni fa, in un messaggio alle famiglie in occasione del 20.mo anniversario dell’istruzione religiosa negli istituti pubblici del Paese. Un simile atteggiamento discriminatorio, si legge nel testo, “rappresenta un chiaro disprezzo del diritto sia dei genitori a educare i figli secondo il proprio credo, sia dei figli a manifestare liberamente la fede cristiana, scegliendo di frequentare l’ora di religione”. Purtroppo, sottolinea la Chiesa di Zagabria, tale violazione del diritto “spesso porta i genitori a ritirarsi nell’anonimato della maggioranza silenziosa, così che quelle rare richieste individuali di abbandonare l’ora di religione vengono invece presentate come episodi normali ed interpretati come se la religione non fosse una materia interessante”. Di qui, l’esortazione che i vescovi lanciano a genitori affinché siano “araldi del Vangelo all’interno della famiglia” e facciano “tutto il possibile perché i figli approfondiscano la fede cristiana, anche attraverso l’ora di religione a scuola”. Inoltre, in previsione dell’Anno della Fede, indetto da Benedetto XVI per celebrare i 50 anni del Concilio Vaticano II e che verrà inaugurato ufficialmente l’11 ottobre, la Chiesa croata chiede ai genitori di “continuare a iscrivere i figli all’ora di religione, senza aver paura e chiedendo il pieno rispetto dei propri diritti”. Ai giovani, infine, i presuli ricordano di “riscoprire ogni giorno la gioia della fede” e di rendere l’ora di religione “un momento di vera e duratura conversione al Signore”, poiché “la fede cresce quando è vissuta come amore ricevuto e quando è trasmessa come esperienza di grazia”. (I.P.)







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