2012-06-30 15:51:51

Borse in positivo dopo il vertice Ue. L'esperto: ora bisogna consolidare


La reazione dei mercati ai risultati del vertice Ue sono stati entusiasmanti, con Piazza Affari che ha guadagnato oltre il 6%. Tuttavia, il vero test per i mercati sarà l'apertura delle contrattazioni di lunedì. L'agenzia di rating Fitch ha promosso le decisioni di Bruxelles che “allentano le tensioni sui rating dei Paesi euro nel breve termine” ed ha parlato di esito superiore alle attese. Sentiamo Carlo Dell’Aringa, docente di economia politica all’Università cattolica di Milano. L’intervista è di Stefano Leszczynski:RealAudioMP3

R. – Credo che questa volta potremmo avere un filo di speranza in più perché ci sono le premesse perché i risultati raggiunti sul fronte della borsa e dello spread possono essere definitivi per quello che abbiamo già raggiunto ma possono addirittura migliorare se nel prosieguo degli accordi che si svolgeranno a livello europeo saranno confermate le buone intenzioni che sono emerse ieri, ma soprattutto le intenzioni manifestate - ricordiamo - da un gruppo di Paesi consistente. Quindi certamente quello che è stato raggiunto ci fa sperare, molto più di quanto non sia successo in circostanze analoghe in passato, che molto sia stato fatto ma che molto anche possa essere consolidato.

D. – Quando noi parliamo di speculazione pensiamo spesso ai mercati finanziari. Non è che questa volta magari si è fatta aleggiare un po’ l’idea che la speculazione potesse venire anche da alcuni Stati partner?

R. – Distinguerei le cose. Da un lato abbiamo la speculazione che talvolta in modo eccessivo è essa stessa che crea il problema più che reagire a un problema. Poi vi sono Paesi che possono trarre anche vantaggio da questa attività dei mercati ma in modo indiretto. Per esempio la Germania trae vantaggio dalla speculazione in una situazione in cui i tassi di interesse che gli investitori pagano in Germania per fare i loro investimenti sono infinitamente più bassi di quelli pagati in Italia.

D. – Il ruolo della Bce risulterebbe molto rafforzato se questi accordi venissero effettivamente implementati. Questo è un bene?

R. – Certamente perché sappiamo che la Bce è un’istituzione che fino ad ora ha dato buona prova di se stessa. Ha al comando una persona di grande prestigio internazionale ed è una delle istituzioni più efficienti esistenti a livello europeo. Ed è vero che alla Bce è stato dato un compito molto importante. Primo, perché le attività dei fondi salva-Stato devono passare attraverso la Bce. Secondo, alla Bce verrà chiesto di svolgere un ruolo di sorveglianza sulle banche dell’area monetaria e questo è un ruolo fondamentale. Questo certamente significa una cessione di sovranità delle singole banche centrali, dei singoli Paesi, perché sarà la Bce a svolgere una sorveglianza nei confronti delle banche per vedere se queste banche meritano di essere ricapitalizzate - cioè di essere aiutate, sempre con le risorse dei fondi salva-Stato - e soprattutto se danno le garanzie di utilizzare questi capitali per mettere a posto i loro bilanci e aprire una stagione anche per loro di crescita. Uno dei problemi da risolvere è se queste risorse di cui dispongono i fondi salva-Stato sono sufficienti per fare quella barriera di fuoco che può scoraggiare i mercati dalla loro attività di speculazione.







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