2012-06-29 14:36:23

Il cardinale di Palermo, Romeo: il martirio di don Puglisi, modello per tanti


“Il martirio di Don Pino Puglisi è un esempio per tanti”. Sono le parole pronunciate dall’arcivescovo di Palermo, cardinale Paolo Romeo, ieri in conferenza stampa, dopo il decreto di Beatificazione del parroco del quartiere palermitano di Brancaccio, ucciso nel 1993 dalla mafia. “Evangelizzazione e promozione umana - ha detto ancora il porporato - sono stati i segni che hanno contraddistinto l’opera del sacerdote martire”. Ma come la Chiesa palermitana ha accolto la notizia della prossima Beatificazione di don Puglisi? Risponde il cardinale Romeo, intervistato da Giancarlo La Vella:RealAudioMP3

R. - Con molta gioia, con commozione e anche con senso di responsabilità. Tutti ci aspettavamo, nel rispetto di quelle che sono le norme della Chiesa, che potesse arrivare questo giorno come dono che viene da Dio. La gioia è di vedere un figlio di questa Chiesa, un membro di questo presbiterio, una persona così accessibile nei suoi gesti e così caro nel ricordo di tanti, che viene proposto oggi come un modello da seguire. Sull’esempio di don Pino Puglisi, dobbiamo rinnovare il nostro impegno a rilanciare quell’apostolato di evangelizzazione e di promozione umana che ha caratterizzato tutta l’azione di don Pino. Penso che sia un esempio molto luminoso di che cosa oggi voglia dire lavorare sui sentieri del Vangelo e verificare anche, con i frutti del Vangelo, se questo sia il sentiero giusto, oppure se abbiamo preso strade sbagliate, le strade del male, invece di seguire quelle del Vangelo.

D. - Vivere la fede fino al martirio: è di grande attualità anche oggi?

R. - Io penso di sì. La vocazione del cristiano è anche una vocazione a esporsi al martirio, perché tutte le volte che ci opponiamo alle forze del male, queste possono anche giungere a distruggere la nostra vita fisica. Del resto vediamo, attualmente, in Africa, in Medio Oriente, come tanti cristiani vengano perseguitati e uccisi solo per il fatto di appartenere alla nostra fede.

D. - La violenza e l’odio, che hanno tolto la vita a don Pino, si sono tramutati oggi in una grande ricchezza per la comunità palermitana. Come investire su di essa?

R. - Io credo che ancora ci sia molto cammino da fare. Penso ci sia una frase di don Puglisi ancora oggi di grande attualità: “Se ognuno di noi fa qualcosa, certamente si aprono cammini di speranza per un futuro migliore”. Ognuno deve fare qualche cosa!

E ora un vivo ricordo del sacerdote ucciso dalla mafia. Emanuela Campanile lo ha chiesto a suor Carolina Iavazzo, già collaboratrice di don Puglisi, e autrice del libro “Figli del Vento. Padre Puglisi e i ragazzi di Brancaccio” edito dalla San Paolo:RealAudioMP3

R. – Il sogno di padre Puglisi era quello di vedere la gente libera e vedere un quartiere, come quello di Brancaccio, risorto, libero da tutto il male della mafia, consegnato proprio nelle mani di Dio. Questo era il sogno di padre Puglisi.

D. – L’immagine più bella che conserva di don Pino?

R. – L’immagine più bella è il suo sorriso, aveva un sorriso luminoso: quegli occhi azzurri, che esprimevano apertura, simpatia e che esprimevano la bellezza della vita. Lui amava la vita e, da vero siciliano, amava anche la Sicilia. E quindi il ricordo che ho di lui è la sua gioia: la gioia di appartenere a Dio, convinto di quello che stava facendo. C’è una frase molto bella sulla sua tomba: “Non c’è amore più grande che dare la vita per i propri amici”. E’ la frase che dice Gesù nel Vangelo di Giovanni, capitolo 15. Penso che questa frase racchiuda tutta la sua gioia.







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