Pubblicato il documento finale dei Cappellani Cattolici dell’Aviazione Civile
“Chiamati ad impersonare negli aeroporti del mondo la missione della Chiesa che è
quella di condurre l’uomo all’incontro con Dio”. E’ una delle sfide contenute nel
documento finale del XV Seminario Mondiale dei Cappellani Cattolici dell’Aviazione
Civile, che si è svolto a Roma nei giorni scorsi. L’incontro ha visto la partecipazione
di 79 cappellani, provenienti da 31 aeroporti internazionali di 14 paesi dell’Europa
e dell’America. Obiettivo: tracciare delle linee guida per mettere in atto con efficacia
negli aeroporti la Nuova Evangelizzazione. Il servizio di Cecilia Seppia:
L’aeroporto
emblema di transito e mobilità, crocevia di razze, culture, religioni diverse diventa
ora uno straordinario areopago per la nuova evangelizzazione, il cui obiettivo principale,
come è noto è quello di promuovere una cultura più profondamente radicata nel Vangelo
ed offrire una risposta adeguata ai segni dei tempi. E questo è il punto di partenza
del documento finale, stilato dai Cappellani Cattolici dell’Aviazione Civile. "La
cappellania aeroportuale, si legge nel testo costituisce un importante ministero e
un’apertura pastorale della Chiesa", che grazie ad esso rafforza la presenza nella
società. La sfida più grande di chi opera in questi ambiti è dunque rivitalizzare
la fede di coloro che sono già credenti, senza dimenticare i fedeli, "passando da
una pastorale di mantenimento ad una missionaria, da una prassi di risposta alle richieste,
ad una ricerca attiva" per raggiungere i lontani. Fondamentale a tal fine l’uso di
nuovi linguaggi, la sperimentazione, la creatività, anche attraverso l’impiego delle
nuove tecnologie, nonché la profonda conoscenza del contesto culturale fluido e multidimensionale
in cui si agisce. "Per attuare la nuova evangelizzazione – prosegue il documento –
i cappellani si devono poi impegnare personalmente": essenziale è la loro formazione
umana e come credenti, poiché per essere efficaci evangelizzatori, bisogna diventare
testimoni viventi del Vangelo, ma bisogna anche essere capaci di accogliere le persone,
ascoltarle entrare con loro in un dialogo che può condurre alla fede. Imprescindibile,
è la prospettiva ecumenica: i sacerdoti che operano in questi contesti devono anche
essere sensibili alle diverse tradizioni religiose e riuscire a metterle in sintonia
con il cristianesimo.
Ma dopo queste esortazioni come si agisce concretamente?
Il metodo di evangelizzare nelle cappellanie non può essere lo stesso di una parrocchia:
ecco che allora tornano utili gli strumenti di divulgazione presentazioni audio-visive
sui vari aspetti della fede, catechesi, anche la pubblicazione di un nuovo “Libro
di preghiere per i viaggiatori”. E ancora, coinvolgere i laici studiando la costituzione
di un’ Associazione internazionale di volontariato, per garantire nelle cappelle una
presenza orante continua, magari mediante l’adorazione eucaristica permanente. Ancora
implementare la formazione dei cappellani perché sappiano gestire emergenze, situazioni
critiche, gravi incidenti. Infine essere presenza visibile della Chiesa, mantenendo
buoni rapporti con le autorità aeroportuali, imprenditori, sindacati per un servizio
pastorale più efficace alle persone loro affidate, operatori, dipendenti e passeggeri.