2012-06-27 15:44:24

Crisi: il futuro dell'Ue in gioco al Consiglio europeo di domani e venerdì


Una vigilia carica di tensione. Da domani a venerdì, a Bruxelles, l’Europa si gioca il proprio futuro, in un Consiglio Europeo - il ventesimo dall’inizio della crisi - da cui dovranno uscire misure concrete per la crescita e meccanismi in grado di reggere l’effetto altalena dei mercati. Il servizio è di Salvatore Sabatino:RealAudioMP3

A preoccupare maggiormente le cancellerie di mezzo mondo è la rigidità della Germania, che continua ad insistere sul “no” agli Eurobond. Una posizione talmente netta che la cancelliera Merkel ieri ha tuonato: “Finché sarò viva, non ci saranno”. Oggi, vedrà a Parigi il presidente Hollande e chissà che all’Eliseo non si riesca ad ammorbidire la posizione tedesca. Eppure, l’emissione degli Eurobond è stata ventilata più volte dalle istituzioni europee: in primis dal presidente del Consiglio Europeo, Van Rompuy, che oggi, nella lettera di invito ai leader europei, ha precisato che “la sfida di questo Vertice è quella di segnalare, in un modo chiaro e concreto, che stiamo facendo tutto ciò che è richiesto per rispondere alla crisi”. Ma si sta davvero facendo tutto il possibile? L’economista Francesco Carlà:

“Secondo me, no. Perché, come si è visto fin dall’inizio di questa crisi, ci sono due aspettative molto diverse tra i Paesi-chiave. Le aspettative sono alte soprattutto in Italia e Spagna, un po’ anche negli Usa, perché sono Paesi che hanno poco tempo. Mentre in Germania e Francia lo scenario è abbastanza diverso e meno forte l’attesa. Insomma, per come la vedo io i mercati sono sintonizzati su mediocri risultati per questo euro-summit, e potrebbero rimbalzare se, invece, si raggiungessero intese più ampie”.

E sempre Van Rompuy ha annunciato anche che il Consiglio verrà seguito dal summit dei leader della zona dell'euro, a cui parteciperà anche il presidente della Bce, Mario Draghi. Intanto, le preoccupazioni non mancano: per il premier italiano Monti “servono azioni di stabilità per l'euro, no al rigore che crea recessione”. Da parte sua, il premier spagnolo Mariano Rajoy lancia l’allarme: “Madrid non potrà continuare a finanziarsi sul lungo periodo ai tassi attuali, visto il livello dello spread tra i bund e i titoli spagnoli” attestato a 525 punti base.







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