Alluvioni in Bangladesh: circa 100 morti, 500 mila sfollati
Torna l’emergenza maltempo in Bangladesh a causa delle piogge monsoniche che flagellano
il Paese in questo periodo, con conseguenti frane e smottamenti. La zona più colpita
quella di Chittagong dove si contano 94 morti e oltre 500 mila sfollati. In molti
villaggi sono inoltre interrotte le linee elettriche e i soccorritori faticano a raggiungere
la popolazione. Cecilia Seppia ha raggiunto telefonicamente nel villaggio di
Bandarban, Leonor Crisostomo, Responsabile nell'area dei progetti umanitari
di Terres des hommes:
R. – La situazione
è insostenibile, la pioggia ha causato erosioni, straripamenti di fiumi, case crollate,
il servizio dei treni completamente bloccato, black-out per 24 ore, voli cancellati
e molte aree portuali sono alluvionate.
D. – Ovviamente, quello che colpisce
sono per il momento le vittime. Descrivi una situazione difficile: i soccorsi stanno
arrivando, riescono a raggiungere le zone colpite dalle alluvioni?
R. – Ci
sono zone ancora isolate. Ovviamente, l’intervento è complicato fino a quando la pioggia
non cessa. Ci sono aree di per sé critiche, cronicamente critiche. Le famiglie sono
ancora sfollate, per cui il panico e la paura di non riuscire a sostenere l’impatto
delle piogge è notevole. Il governo è intervenuto, c’è anche un piano di evacuazione.
D.
- Se le piogge proseguiranno anche i danni per l’agricoltura saranno notevoli e ci
sarà bisogno di aiuti alimentari, di cure mediche, perché c'è poi il rischio epidemie…
R.
– Sì, esatto. I danni sono a case e persone ma anche ai raccolti. La pioggia ininterrotta
ha allagato e quindi si rischia che il raccolto vada perduto.
D. - Probabilmente,
stanno arrivando lì anche molte ong internazionali, oltre Terres des hommes che è
lì…
R. – Sì, anche "Solidarité internationale". Adesso è importante intervenire
subito e in maniera coordinata, soprattutto perché l’area è estesa.