Sempre più alto il rischio usura in Italia: nel mirino disoccupati e oltre 1 mln di
famiglie
Disoccupazione giovanile e indebitamento delle famiglie, ma anche bilanci economici
in deficit degli enti locali e il gioco d’azzardo: sono le cause all’origine del massiccio
ricorso all’usura in Italia. L’allarme arriva dalla Consulta Nazionale Antiusura che
oggi a Roma ha presentato una ricerca comparativa sulle regioni italiane. Una piaga
diffusa da nord a sud, anche se difficilmente misurabile, visto che i singoli a differenza
di imprenditori e negozianti non denunciano mai i loro usurai, perché non tutelati
dalla legge. Domani i partecipanti all’assemblea saranno presenti all'Udienza generale
del Papa. Cecilia Seppia ha intervistato mons. Alberto D'Urso segretario
generale della Consulta
R. – I dati
della ricerca si riferiscono soprattutto al Mezzogiorno, dove gli aumenti di situazioni
“redditorie” in deficit sono notevolissimi. C’è un aumento di 133 mila unità rispetto
al 2010 degli inattivi, cioè di soggetti che non cercano un impiego, ma sono disponibili
a lavorare, e sono in aumento i sottoccupati part-time. Si pensi poi alla situazione
giovanile, dove gli occupati a tempo determinato sono cresciuti del 48%. E si pensi
all’età in cui si esce oggi dalla famiglia, che si è spostata notevolmente. Basta
pensare a questi dati, per rendersi conto di uno scenario che è davvero preoccupante.
D.
– Un male sommerso quello dell’usura, ma molto diffuso in Italia. La maggior parte
delle denunce presentate alle autorità giudiziarie arriva dal Mezzogiorno, però non
danno una misura attendibile, reale di questo problema...
R. – Purtroppo l’usura
è presente su tutto il territorio italiano. Il discorso delle denunce è un discorso
legato alle persone coraggiose, soprattutto per quanto riguarda la famiglia, perché
se un ritorno c’è per gli imprenditori, per gli artigiani, è perché si può ricorrere
all’art. 14 della legge 10896. Per le famiglie invece questo diritto non è previsto,
anche se è incostituzionale. Tra le cose che stiamo chiedendo al governo è che possa
esserci questo ristoro anche per le famiglie. E’ inutile pretendere che le famiglie
facciano la denuncia, quando queste poi non hanno lacrime per piangere e non possono
pagarsi un avvocato che porti avanti la loro causa.
D. – Lei conferma anche
dai dati del 2011 che le famiglie sono il bersaglio, le vittime più facili dell’usura,
ma quali sono le cause?
R. – Attualmente, la causa principale è la disoccupazione,
la perdita del lavoro e non c’è un’educazione ad uno stile di vita più sobrio. Penso,
uno per tutti, all’incentivazione che si ha all’azzardo, che ha coinvolto lo scorso
anno non meno di 15 milioni di italiani, per un fatturato di oltre 80 miliardi di
lire. Stiamo aspettando una legge che condanni la pubblicità ingannevole, una legge
che dia più potere ai sindaci, perché questi luoghi di divertimento, di azzardo stiano
lontani dalle scuole, dai mercati, dalle chiese. E stiamo insistendo perché ci sia
anche una maggiore attenzione verso i minori, che non dovrebbero poter entrare in
questi locali, dove invece sono presentissimi.
D. – Bisogno di norme, di leggi,
ma come si combatte l’usura e soprattutto cosa ha fatto la Consulta per arginare questo
fenomeno?
R. – La Consulta sta agendo con tutte le fondazioni, educando e percorrendo
la strada della prevenzione. Anche qui solidarietà, educazione alla legalità e poi
tutoraggio e accompagnamento delle vittime dell’usura, perché non ricadano, con una
vita non educata, negli stessi sbagli. Poi ci sono dei fatti oggettivi, perché il
pane bisogna pur comprarlo e tra le altre assurdità vi sono più tasse sul pane che
non sul gioco d’azzardo.
D. – Ecco, lei dice, dunque, che bisognerebbe attivare
un circolo virtuoso per combattere questo male, a partire proprio dalle autorità.
Quindi c’è un appello che vorreste fare?
R. – C’è un appello di carattere sociale
alle autorità, perché le cause possano essere limitate. Non basta fare una legge sull’usura,
bisogna anche fare leggi sulle cause che promuovono l’usura ed eliminarle. Poi c’è
un appello alle agenzie educative, a cominciare dalla Chiesa, perché davvero la gente
abbia uno stile di vita più sobrio.
D. – Domani i convegnisti saranno all'Udienza
generale del Papa, un segno veramente molto bello...
R. – Ci saranno anche
tante vittime con noi, che abbiamo aiutato. Una parola di conforto dal Papa è davvero
utile.