Monti alla Camera: serve unità in vista del Consiglio europeo del 28
Per Monti è un momento carico di preoccupazione per il futuro dell'Europa. Dunque
è importante che l'Italia arrivi al negoziato del Consiglio Ue, difficilissimo, con
la forza di un tandem parlamento-governo. Il premier parla in aula alla Camera sulla
politica estera alla vigilia del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno e insiste sulla
necessità di “un sistema paese che muova in una direzione unificata”. Giampiero
Guadagni:
L’Italia
deve essere unita. Alla vigilia del Consiglio europeo decisivo per le sorti dell’euro,
il premier Monti interviene alla Camera chiedendo il sostegno del Parlamento per
affrontare un vertice definito difficilissimo. Monti spera intanto di arrivare a Bruxelles
con la definitiva approvazione della riforma del mercato del lavoro. Un segnale forte
all’Europa che la chiedeva da tempo, e di fronte alla quale, sottolinea Monti, l’Italia
non deve avere alcun complesso. D’altra parte, ha assicurato, gli orientamenti condivisi
tra Parlamento e governo hanno contribuito a plasmare, insieme agli indirizzi degli
altri stati membri, una agenda comune europea su cui il governo italiano, come è stato
riconosciuto, è stato particolarmente protagonista. Il premier ha detto "no" alla
trappola della recessione che sarebbe innescata dal "rigore che frena la crescita".
Sarebbe, aggiunge, "la ricetta migliore per ridurre l'accettazione della costruzione
europea tra i cittadini e per trascinarci nel provincialismo e nell'isolazionismo”.
Per evitare soluzioni blande, fa sapere il premier, siamo pronti ad una trattativa
ad oltranza. C’è insomma ancora uno spazio negoziale aperto, assicura Monti che risponde
così alle critiche mosse da Berlusconi, incontrato in precedenza. L’ex premier ha
spiegato a Monti che tre quarti degli elettori Pdl sono contrari a questo governo.
Ma Brelusconi si è detto consapevole che una caduta di Monti sarebbe considerata da
Bruxelles una autentica castastrofe.